
Milan, Scaroni: "Cardinale non è demotivato. Ibrahimovic resta, va d'amore e d'accordo con Furlani. Ds? Tante autocandidature"
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"La sfera internazionale, quindi parlo di Champions, delle altre Coppe e del Mondiale per club, per il Milan è il minimo di cui accontentarsi. E devo dire che se guardiamo al futuro tra 20 anni la maggior attenzione alle competizioni internazionali sarà inevitabile, è un fenomeno che coinvolge tutti gli sport. Ma questo non significa che non puntiamo a vincere gli scudetti, anzi".
"Non siamo soddisfatti dei risultati sportivi. Siamo stati molto attivi sul mercato, nessuno ha preso tanti giocatori quanto noi, ora vogliamo rafforzarci anche nella dirigenza. Non entro nel merito dei singoli nomi, osservo solo che ne leggo molti che non escono da noi: mi viene il dubbio che siano autocandidature diffuse da chi vuol venire al Milan".
"Il nostro allenatore è Sergio Conceiçao, nel derby di Coppa Italia ho visto una squadra grintosa, come piace a noi tifosi. Credo che la grinta sia proprio quella che il nostro allenatore ha traslato alla squadra. Anche la nostra capacità di rimontare dalle situazioni di svantaggio lo dimostra".

"Ci sono divisioni tra l'ad Furlani e il superconsulente Ibrahimovic? Li vedo lavorare assieme a Casa Milan e vanno d'amore e d'accordo. I ruoli sono chiari: Ibra è parte del management di RedBird ed è prestato al Milan. È stato criticato per essere stato assente, ma era malato. Mi ripeto: è un valore aggiunto. È stato un campione in campo e lo è anche fuori, sicuramente resterà in questo progetto. Ma voglio insistere su un concetto: le persone sono importanti, ma il Milan viene prima di tutto. E ne siamo tutti consapevoli".
"Quando si accende Leao entusiasma tutti i tifosi, me compreso. Poi è sempre antipatico fare dei nomi, ma per costanza di prestazioni ne cito due: Pulisic e Reijnders, che credo abbiano conquistato tutti. Non a caso li vogliamo a lungo con noi".
"Gerry Cardinale è sfiduciato dalle contestazioni dell'ambiente? Al contrario, è più che mai determinato a vincere, come tutti noi che lavoriamo al Milan e che siamo tifosi. Anche se non è tutti i giorni qui, Cardinale dedica al Milan molte ore della sua giornata. RedBird ha già portato il club al record dei ricavi, più che raddoppiati negli ultimi quattro anni (da 192 a 457 milioni di euro, risorse tutte reinvestite nel club) e con le sue competenze è stato utilissimo per il progetto stadio. Certe contestazioni verso chi ha investito 1,2 miliardi per acquistare il club non sono il modo migliore per sostenerci".
"RedBird è stata già fondamentale per il Milan. È vero che guarda ai tifosi di tutto il mondo (possiamo contare su 500 milioni di appassionati) e che in cda abbiamo il presidente degli Yankees, giusto per citare una delle nostre sinergie, ma la nostra base di partenza sono i tifosi che vengono allo stadio. Siamo il club con l'affluenza media più alta della serie A, con 71 mila spettatori e i tifosi restano al centro del nostro impegno. Quello di RedBird è un disegno che condividiamo tutti, ma così come per tutti i risultati sportivi sono la priorità assoluta. Sono la base su cui si poggia tutto il resto".
"Sono ottimista per il nuovo San Siro? Devo dire che sì, lo sono. Perché non è più solo il progetto di Inter e Milan, ma anche il progetto dell'amministrazione comunale. Dopo sei anni spesi in prima persona su questo tema, non posso che apprezzare questa larga condivisione. Sul progetto noi e l'Inter viaggiamo allineati perché abbiamo esigenze simili, lo stesso numero di presenze allo stadio, le stesse necessità di avere posti premium adeguati alle esigenze delle aziende, che ci permettono anche di tenere prezzi accessibili per tutti gli altri. Ora c’è la volontà comune di costruire uno stadio bellissimo, finalmente all’altezza della città di Milano. E, mi faccia aggiungere, che ci consenta di avere un ambiente per famiglie, accessibile a tutti e al sicuro da infiltrazioni criminali".
"Inter e Milan si sono costituite parte civile nel processo agli ultrà? Certo, noi, con l'Inter e la Lega calcio, siamo uniti anche nel voler porre fine a certi fenomeni che hanno dato discredito alle nostre realtà".
"Come vivo la competizione cittadina e la forza dei nerazzurri? Io non vivo la rivalità con l'Inter in modo così esasperato e i miei figli mi prendono un po’ in giro: “Tu papà non hai fatto le Elementari a Milano”, dove in effetti la rivalità è molto forte. Ed è vero: il tifo è sempre un fatto di sentimenti, io vorrei vincere tutte le partite, ma devo ammettere che le vittorie che preferisco sono i derby".
Commenti
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Infatti dovrebbe cacciarli entrambi.