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Milan, Scaroni: 'Avanti con Pioli! Si gioca troppo, ecco perché vogliamo la Serie A a 18 squadre'
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Tante risposte sulla politica sportiva, alla luce dell’importante appuntamento di oggi in Lega Serie A per discutere delle possibili riforme del calcio italiano e dei campionati, ma anche sui progetti del Milan con lo stadio a San Donato e l’attualità legata al futuro in rossonero di Stefano Pioli. Di questo ha parlato il presidente Paolo Scaroni nel suo intervento alla trasmissione “Radio Anch’io lo Sport” su Radio Rai.
IL PESO DELLA LEGA - "Noi vediamo due disallineamenti tra le istituzioni e gli interessi dei club. Il primo è tra la Lega nel suo insieme e la federazione. Noi della Lega Serie A che finanziamo l'intero gioco del calcio italiano abbiamo il 12% del potere all'interno della Federazione. Questa è un'anomalia, frutto della legge Melandri, che ci crea un senso di frustrazione perenne. La nostra voce all'interno della Figc è flebile mentre dovrebbe essere forte, fortissima, visto che paghiamo tutti i conti del calcio italiano. Il secondo disallineamento è stato impropriamente definito tra piccole e grandi squadre. In realtà noi club che giochiamo le competizioni internazionali, che abbiamo tanti giocatori chiamati dalle nazionali lamentiamo le troppe partite. I calciatori giocano le coppe europee, le partite della nazionale, la Coppa Italia e il campionato. Tutto questo porta a un carico di partite che diventa insopportabile e che è causa di tanti infortuni", ha dichiarato Scaroni che, in qualità di rappresentante del Milan si fa portavoce anche della posizione espressa recentemente pure da Inter e Juventus al presidente della FIGC Gabriele Gravina circa un possibile ritorno della Serie A a 18 squadre.
SI GIOCA TROPPO - "Mi auguro si arrivi a una soluzione. Lo abbiamo già avuto il campionato a 18 squadre, anzi lo ricordo anche a 16. Vogliamo evitare le troppe partite. Giochiamo troppo, è un tema anche per la salvaguardia dei nostri giocatori, che sono il nostro patrimonio. Non credo che un disallineamento condizioni l'altro, sono due tematiche diverse. La Lega deve contare di più all'interno della Figc, è un tema che riguarda tutti e che deve essere corretto", ha aggiunto il numero uno del club rossonero sul tema.
NUOVO STADIO - La discussione si è poi spostata sul nuovo stadio del Milan, che potrebbe sorgere a San Donato ed ospitare le partite casalinghe dalla stagione 2028/29, dopo la notizia della passata settimana dell’acquisto per 40 milioni di euro dei terreni nei quali dovrebbe essere costruito l’impianto: "Abbiamo comprato i terreni, abbiamo avuto una decisione favorevole preliminare da parte del comune di San Donato, abbiamo tutta una serie di passaggi che riguardano la regione e altri enti locali. Siamo relativamente ottimisti, anche se in Italia essere ottimisti sulla costruzione degli stadi è un compito piuttosto arduo. Andiamo avanti, abbiamo bisogno di un nuovo stadio. Il sindaco di Milano ci ha chiesto di fare un ultimo tentativo per vedere se è possibile una ristrutturazione, magari leggera, dello stadio di San Siro. Da questo punto di vista sono piuttosto negativo, non riesco a capire come si faccia a fare dei lavori importanti in uno stadio nel quale ogni settimana entrano 70mila persone. Tecnicamente è un tema difficile da affrontare. Ma ce lo chiede il sindaco e noi siamo rispettosi delle sue volontà".
FIDUCIA A PIOLI - Infine, il presidente del Milan Paolo Scaroni ha risposto così sul futuro di Stefano Pioli, sotto contratto fino a giugno 2025 ma sempre più al centro delle speculazioni che lo vogliono prossimo all’addio al termine di questa stagione per fare spazio ad un nuovo allenatore. Antonio Conte, Thiago Motta e Julen Lopetegui i nomi più caldi che si sono affacciati nelle ultime settimane per la sua eventuale successione. "Mutuo le parole sia del nostro ad Furlani sia di Ibra: noi abbiamo fiducia totale su Pioli e i risultati ce la stanno rafforzando questa fiducia. Quindi per il momento calma piatta su questo fronte".
IL PESO DELLA LEGA - "Noi vediamo due disallineamenti tra le istituzioni e gli interessi dei club. Il primo è tra la Lega nel suo insieme e la federazione. Noi della Lega Serie A che finanziamo l'intero gioco del calcio italiano abbiamo il 12% del potere all'interno della Federazione. Questa è un'anomalia, frutto della legge Melandri, che ci crea un senso di frustrazione perenne. La nostra voce all'interno della Figc è flebile mentre dovrebbe essere forte, fortissima, visto che paghiamo tutti i conti del calcio italiano. Il secondo disallineamento è stato impropriamente definito tra piccole e grandi squadre. In realtà noi club che giochiamo le competizioni internazionali, che abbiamo tanti giocatori chiamati dalle nazionali lamentiamo le troppe partite. I calciatori giocano le coppe europee, le partite della nazionale, la Coppa Italia e il campionato. Tutto questo porta a un carico di partite che diventa insopportabile e che è causa di tanti infortuni", ha dichiarato Scaroni che, in qualità di rappresentante del Milan si fa portavoce anche della posizione espressa recentemente pure da Inter e Juventus al presidente della FIGC Gabriele Gravina circa un possibile ritorno della Serie A a 18 squadre.
SI GIOCA TROPPO - "Mi auguro si arrivi a una soluzione. Lo abbiamo già avuto il campionato a 18 squadre, anzi lo ricordo anche a 16. Vogliamo evitare le troppe partite. Giochiamo troppo, è un tema anche per la salvaguardia dei nostri giocatori, che sono il nostro patrimonio. Non credo che un disallineamento condizioni l'altro, sono due tematiche diverse. La Lega deve contare di più all'interno della Figc, è un tema che riguarda tutti e che deve essere corretto", ha aggiunto il numero uno del club rossonero sul tema.
NUOVO STADIO - La discussione si è poi spostata sul nuovo stadio del Milan, che potrebbe sorgere a San Donato ed ospitare le partite casalinghe dalla stagione 2028/29, dopo la notizia della passata settimana dell’acquisto per 40 milioni di euro dei terreni nei quali dovrebbe essere costruito l’impianto: "Abbiamo comprato i terreni, abbiamo avuto una decisione favorevole preliminare da parte del comune di San Donato, abbiamo tutta una serie di passaggi che riguardano la regione e altri enti locali. Siamo relativamente ottimisti, anche se in Italia essere ottimisti sulla costruzione degli stadi è un compito piuttosto arduo. Andiamo avanti, abbiamo bisogno di un nuovo stadio. Il sindaco di Milano ci ha chiesto di fare un ultimo tentativo per vedere se è possibile una ristrutturazione, magari leggera, dello stadio di San Siro. Da questo punto di vista sono piuttosto negativo, non riesco a capire come si faccia a fare dei lavori importanti in uno stadio nel quale ogni settimana entrano 70mila persone. Tecnicamente è un tema difficile da affrontare. Ma ce lo chiede il sindaco e noi siamo rispettosi delle sue volontà".
FIDUCIA A PIOLI - Infine, il presidente del Milan Paolo Scaroni ha risposto così sul futuro di Stefano Pioli, sotto contratto fino a giugno 2025 ma sempre più al centro delle speculazioni che lo vogliono prossimo all’addio al termine di questa stagione per fare spazio ad un nuovo allenatore. Antonio Conte, Thiago Motta e Julen Lopetegui i nomi più caldi che si sono affacciati nelle ultime settimane per la sua eventuale successione. "Mutuo le parole sia del nostro ad Furlani sia di Ibra: noi abbiamo fiducia totale su Pioli e i risultati ce la stanno rafforzando questa fiducia. Quindi per il momento calma piatta su questo fronte".