Milan, Robinho via a giugno
E' un problema, difficile dire il contrario. Il Milan si ritrova ad affrontare un mese caldo tra campionato e Champions con a disposizione il "fratello scarso" di Robinho. Questione di numeri, ma anche di atteggiamento in campo. Il brasiliano non è più quello dell'anno scorso, a livello realizzativo con solo quattro gol all'attivo contro i 14 della scorsa stagione, e per l'atteggiamento in campo, dove appare svogliato e troppo sufficiente nelle giocate. Una bella gatta da pelare per Allegri, che oltre agli infortunati Cassano e Pato, deve far fronte ad un dato preoccupante, che vede Ibrahimovic in difficoltà realizzativa nel mese di febbraio.
Lo svedese 12 mesi fa realizzò solo un gol, in casa contro il Napoli, fallendo sei partite, compresa l'andata di Champions contro il Tottenham. Se non segna lui per il Milan sono guai, ecco perchè Robinho ha l'obbligo di tornare protagonista. Nei prossimi quattro mesi l'ex Real Madrid e Manchester City si giocherà la conferma in rossonero, sul quale attualmente c'è un grosso punto interrogativo. Il Santos vorrebbe riportarlo a casa, nell'anno del centenario, e in caso di buona offerta Galliani potrebbe dare l'ok. L'arrivo di Tevez, per cui si tornerà a trattare a giugno, è da sempre legato alla partenza di un big in attacco e con Berlusconi che ha bloccato la cessione del genero Pato Robinho resta il candidato numero a lasciare Milanello. A meno che non torni ad essere quella della scorsa stagione, prezioso nel lavoro e decisivo sottoporta.
