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    Milan, poche motivazioni e problemi in dirigenza: Pioli rischia un 'Inter bis'

    Milan, poche motivazioni e problemi in dirigenza: Pioli rischia un 'Inter bis'

    Non è propriamente fortunato, Stefano Pioli. L’attuale allenatore del Milan non è nuovo nell’arrivare a stagione in corso in momenti complicati: lo avevo fatto all’Inter per sostituire Frank de Boer, lo ha fatto in rossonero per prendere il posto di Marco Giampaolo. In entrambe le situazioni, la richiesta era la stessa: risollevare la squadra da una classifica deficitaria e, per quanto possibile, portarla in Europa. 

    Come ricorda Tuttosport, in nerazzurro, nel 2016, estate in cui Suning fece il suo ingresso in campo, i suoi ragazzi arrivavano da una cavalcata più che esaltante: 7 vittorie consecutive in Serie A, che la proiettarono in zona Champions. Poi, all’apice, nel momento decisivo, il 2-2 contro il Torino, i giocatori che staccano la testa (come ammesso da Medel e D'Ambrosio) e le 5 sconfitte consecutive che segnarono l’esonero del tecnico, colpevole di non aver saputo gestire il momento di tensione. Momento di tensione che c’è anche al Milan. 

    FUORI DAL CAMPO - All’epoca c’era una nuova proprietà all’Inter, che subito ebbe problemi con Mancini prima dell'inizio della stagione sulla competitività della rosa, ora c’è una proprietà che è alla prese con l’ennesima rivoluzione al Milan. E i problemi fuori dal campo sembrano ripercuotersi sul prato verde: il ko contro il Genoa, in seguito all’addio burrascoso di Boban e alle voci sempre più confermate su Rangnick, candidato numero 1 per la panchina del prossimo anno, può essere un primo segnale. Situazione di tensione da gestire, ma con un futuro che appare segnato: un esonero immediato non è in programma, ma l'addio a fine stagione, salvo clamorose sorprese, sì. E il rischio di un Inter bis, con giocatori che staccano la spina (sempre se, e quando, il campionato dovesse riprendere) è concreto. 

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