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Milan, Pioli 'para' il problema infortuni e raccoglie l'appello di Sarri
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Questa la risposta del tecnico del Milan Stefano Pioli sulla domanda che, prevedibilmente, è arrivata sugli infortuni che hanno tartassato anche in questo primo terzo di stagione la sua rosa. I numeri inchiodano il lavoro dello staff, per stessa ammissione dell'allenatore si tratta di dati negativi che risaltano rispetto a quelli delle altre squadre. Ci vorrebbe una sorta di coltellino svizzero per trattare le situazioni una per una, ma proprio svizzero è l'ultimo arrivato in infermeria, Okafor direttamente dalla nazionale elvetica. Niente polemiche con il ct Yakin, ma come si suol dire, piove sul bagnato: anche quando i giocatori non si infortunano col Milan, il Milan ne risente eccome.
TUTTE LE PAROLE DI PIOLI
17 AND COUNTING - Il problema che terrà fuori per qualche settimana l'attaccante ex Salisburgo è il 17esimo tra quelli di natura muscolare dall'inizio della stagione, c'è una varietà davvero impressionante di casistiche e di risposte da parte degli interessati. Ma è un problema che si ripete ciclico e di questo a Milanello sono tutti consapevoli: Lo scorso anno (2022-23) Maignan è rimasto fuori da ottobre a febbraio, Calabria da fine settembre a inizio gennaio, Florenzi da fine agosto a fine febbraio, Saelemaekers da fine settembre a metà dicembre. Ibrahimovic non è riuscito ad avere nessuna continuità nella sua ultima stagione. E l'anno prima? 2021-22: Kjaer out per l'intera seconda parte della stagione, Calabria per quasi due mesi a cavallo di novembre e gennaio, Rebic in infermeria per 13 partite, per nominare i casi più fastidiosi.
IN CORO CON SARRI - E' arrivato forte e chiaro anche il grido d'allarme di Maurizio Sarri, allenatore della Lazio: “Ne parlo da cinque anni, eppure mi accusano di cercare alibi e basta. In questi giorni in Spagna sta venendo giù il mondo per l’infortunio di Gavi, lo chiamano Uefa Virus: spero che qualcuno abbia l’onestà intellettuale per riconoscermi che certe cose io le dico da una vita. Sostanzialmente me ne frego, ho una testa pensante e critico, anche se questo calcio fa il mio bene. In privato i colleghi, tutti, mi dicono bravo, fai bene, bisogna denunciare. Ma poi non ce n’è uno che mi venga dietro”. Bastava chiedere, ecco la sottoscrizione di Pioli. In toni un po' più sommessi, chiaro, l'emiliano è sempre stato un po' più pacato: "Credo che i calendari non siano corretti: è un problema che va affrontano con grande senso di responsabilità da parte di tutti. Andrebbe diluito e meno compresso: farebbe bene a giocatori e allo spettacolo". Ma il problema infortuni in rossonero è grave, e la sosta ha aggiunto la classica goccia che fa traboccare il vaso. Ora le sfide alla Fiorentina e al Frosinone in emergenza totale, poi niente Nazionali fino a marzo. Un lasso di tempo in cui gli stop fisici vanno assolutamente ridotti.
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