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  • Milan, Pioli è sopravvalutato: pensare di poterlo esonerare non è uno scandalo

    Milan, Pioli è sopravvalutato: pensare di poterlo esonerare non è uno scandalo

    • Giancarlo Padovan
    Pur non essendo un forcaiolo - né nel calcio, né nel resto -, lentamente ma inesorabilmente mi sono convinto che l’esonero di Stefano Pioli non sarebbe così ingiusto come sembra alla maggioranza della critica calcistica. Pioli è un buon allenatore, sopravvalutato dall’unico titolo vinto in carriera (lo scudetto di due stagioni fa), anche se nella sua storia ha guidato squadre forti o titolate come Lazio, Inter, Fiorentina e, naturalmente, il Milan. L’anno scorso è rimasto al suo posto per puro caso. Ci fosse stato ancora Paolo Maldini a capo dell’area tecnica, Pioli sarebbe stato congedato per fare spazio ad Andrea Pirlo. Ora non mi attarderò a parlare di quest’ultimo, mediocre anche nell’allenare una squadra di serie B, ma evidentemente il bilancio di Maldini, sull’allenatore che gli aveva comunque regalato uno scudetto, era negativo.

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    Come poteva non esserlo? Quinto posto in campionato, sconfitto in finale di Supercoppa italiana, eliminato dalla Coppa Italia, quattro derby persi su quattro giocati (poi si è aggiunto il quinto, disastroso). Dicono i suoi sostenitori: ma è arrivato alla semifinale di Champions. Vero. Però, a parte che la semifinale non è la finale, averla persa come la perse, e al cospetto dell’Inter, è un’aggravante. Se a questo aggiungiamo la retrocessione dalla Champions all’Europa League, la virtuale (anche se certa) esclusione dalla riffa dello scudetto, l’involuzione del gioco, l’ecatombe di infortuni, le prestazioni sempre più pallide per non dire esangui, ci si deve chiedere per quale ragione il Milan dovrebbe proseguire con questo allenatore. L’unico motivo discutibile è che mancherebbe un sostituto affidabile. Ma questa è una scusa. Pioli è inadeguato e pensare di poterlo esonerare non è uno scandalo, ma un esercizio di responsabilità.

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