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    Milan: Niang e il salvatore della patria

    Milan: Niang e il salvatore della patria

    Da oggetto misterioso a salvatore della patria, in due mesi la vita calcistica di Mbaye Niang ha subito un'impennata imprevista e, per certi versi, sorprendente. A novembre Allegri non lo considerava, il suo ex allenatore al Caen Franck Dumas lo accusava di essere finito per il calcio, la Federazione francese lo metteva fuori rosa per la notte brava con l'Under 21, prima della sfida playoff per l'Europeo di categoria con la Norvegia, una situazione che con il nuovo anno è cambiato completamente.  Sarà per la prova convincente condita con gol contro la Reggina, in coppa Italia, sarà per le vicende legate al calciomercato, con gli addii di Pato e Robinho, (lascerà il Milan entro il 31 gennaio, nonostante le smentite) Niang in due settimane ha rinnovato il suo contratto con il Milan fino al 2017,  è stato tolto dal mercato da Galliani e ha incassato la fiducia di Slivio Berlusconi, che lo ha etichettato come nuovo (tecnicamente parlando) Balotelli.

    From zero to hero, Niang adesso parte allo stesso livello di Bojan e Pazzini nelle gerarchie Allegri, con il solo, intoccabile El Shaarawy davanti a lui. Il talento di certo non manca, ma il Milan non deve correre il rischio di bruciarlo, di erigerlo a salvatore della patria, perchè l'età potrebbe giocare brutti scherzi. Niang ha festeggiato 18 anni lo scorso 19 dicembre e anche se per la legge è diventato maggiorenne, non lo è ancora per trascinare il Milan fuori da guai.

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