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    Milan, Musacchio: l'incubo di Marcelino è già un leader per Montella

    Milan, Musacchio: l'incubo di Marcelino è già un leader per Montella

    • Angelo Taglieri
    Nel Milan di Berlusconi, quello che scrisse la storia, il primo acquisto fu un'ala, nata a Cisano Bergamasco. 10 miliardi di lire nelle casse dell'Atalanta, elicottero del presidente rossonero e maglia milanista indosso: l'arrivo di Roberto Donadoni passò alla storia. Nel nuovo Milan, quello targato Yonghong Li, il primo acquisto non è stato un esterno capace di accendere la fantasia dei tifosi, ma un centrale granitico, un duro ma con buona tecnica, un difensore dal gran fisico ma spesso vittima di infortuni: Mateo Musacchio

    PALLINO DI MONTELLA - Vincenzo Montella, tecnico del Milan dalla scorsa stagione, lo voleva già con sé un anno fa: 25 milioni la richiesta del Villarreal, troppi per un club che viveva di closing saltati e rimandati. Un'estate dopo, con la scadenza del contratto che si avvicinava, le pretese del Submarino Amarillo sono calate: 18 milioni ed eccolo, il centrale che l'allenatore campano aspettava da tempo. Il primo colpo del Milan cinese, che nel frattempo il closing lo ha chiuso, il primo tassello del nuovo corso, di una nuova era, un primo acquisto che non avrebbe mai fatto presagire tutto quello che sarebbe accaduto poi: Ricardo Rodriguez, Conti, André Silva, Kessié, Biglia e, infine, Bonucci. Un pallino di Montella, un arrivo, oltre che utile, anche simbolico, visto che mette insieme il vecchio e il nuovo, quello che è stato e che è ora, Galliani e Mirabelli, trattato dalla vecchia dirigenza e preso dalla nuova. 

    LEADER! IN ATTESA DI BONUCCI... - Nelle prime uscite in rossonero è stato sempre positivo. Un po' impacciato nella primissima contro il Lugano, ma già positivo contro il Borussia Dortmund nonostante la sconfitta: ottimi interventi, senso della posizione, fisicità e anche ottima tecnica, con quel dribbling sulla fascia diventato subito virale. Contro il Bayern si ripete, ingabbiando Robert Lewandowski, infine, la gara di ieri, la prima ufficiale, contro il Craiova: avversari non rinomati ma ostici, zanzare fastidiose nelle notti d'estate, quando le gambe dei più piccoli vanno a mille. Un muro: tutti si scontrano contro il centrale di Rosario, un vero e proprio leader tecnico, oltre che carismatico. Prima centrale di sinistra, poi centrale di destra, duro ma malleabile, capace di giocare sia a 3 che a 4, per il rosarino non cambia niente: sicuro con il pallone tra i piedi, non disdegna il rilancio lungo quando si è in difficoltà, affronta tutti senza paura. Del resto, come può aver paura chi a 16 anni diventava il più giovane giocatore a debuttare nella storia del River Plate? Come può aver paura chi, quando si è visto togliere la fascia da capitano al Villarreal, si è scontrato con il tecnico Marcelino uscendone vincitore? Vincenzo Montella abbraccia il suo leader. In attesa di Bonucci...

    @AngeTaglieri88

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