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    Milan, Morata: "Qui tanta qualità, non abbiamo più tempo da perdere. Possiamo vincere contro chiunque"

    Milan, Morata: "Qui tanta qualità, non abbiamo più tempo da perdere. Possiamo vincere contro chiunque"

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    Vigilia europea per il Milan, che domani debutta nella UEFA Champions League 2024/25, la prima con il nuovo format a girone unico. A San Siro arriva il Liverpool, primo degli otto avversari che attendono i rossoneri nella fase campionato della competizione.

    Nella conferenza stampa di presentazione della gara, accanto al tecnico Paulo Fonseca, è intervenuto Alvaro Morata: le parole dell'attaccante spagnolo.

    EMOZIONE LIVERPOOL - "Da quando ho firmato per questa società uno si sogna di giocare contro il Liverpool a San Siro. Non mi aspettavo fosse la prima in Champions League, potrebbe essere una semifinale o una finale. Vogliamo lavorare al massimo per rendere orgogliosi i tifosi. Non vediamo l'ora di giocare questa partita".

    COME ARRIVATE ALLA PARTITA - "La Champions è la Champions, è diversa da tutto. E' vero che ci serviva una vittoria per arrivare a questa partita, ma nella Champions non conta come arrivi. La Champions è la Champions, ci sono le più grandi squadre d'Europa, quando ti alleni con quel pallone capisci l'importanza e la storia".

    HA GIA' SEGNATO AL LIVERPOOL - "E' un bel ricordo, ma il passato è il passato. Domani inizia una nuova sfida. Iniziamo un percorso che devi sognare perché abbiamo la maglia del Milan, quando guardi nella manica e vedi scritto il numero 7, è una responsabilità e devi lottare per la gente. C'è tanta qualità in questa squadra e possiamo vincere contro chiunque".

    LA FINALE CON L'INGHILTERRA - "Speriamo che abbia lo stesso finale... Se giochi l'ultima partita internazionale la finale degli Europei e la prima in Champions a San Siro contro il Liverpool vuol dire che stai al massimo livello. E' un grandissima sfida per noi. Non penso che possa dire dove può arrivare questa squadra. E' la prima in Champions, ci sono tanti giocatori diversi e dobbiamo sistematizzare meccanismi. Comunque non abbiamo tempo da perdere".

    DIFFERENZE TRA CALCIO ITALIANO E CALCIO INGLESE - "Secondo me la più grande differenza è l'aspetto fisico. E' vero che tanti anni fa tutti dicevano che era il campionato più divertente e molto più show, ma in Italia negli ultimi anni nessuno era abituato a vedere pareggi 3-3 o 4-4. E' cambiato il campionato italiano, è molto più attrattivo e ci sono squadre di alto livello, è simile alla Premier League in questo senso. Ma è più divertente il campionato italiano".

    QUANTO E' EUROPEA QUESTA SQUADRA? - "Sinceramente parlo spesso con i miei compagni. Alla fine è tutto da capire tra di noi. Ho avuto la fortuna di giocare in tante squadre diverse, ma poche volte ho visto tanta qualità come qua al Milan. Ma a volte la qualità non basta, devi credere che puoi farcela. Finora l'abbiamo detto, ma nelle ultime settimane lo capisci che possiamo vincere contro ogni squadra. Prima eravamo un po' umorali: se subivamo, andavamo già, se dominavamo andavamo più forte... Dovevamo avere le nostre idee. E' un'opinione personale e magari il mister o voi pensate diversamente, ma nonè stato un caso che abbiamo vinto con il Venezia: non perché era il Venezia, ma per come abbiamo fatto gli allenamenti. Bisogna alzare il livello tra di noi. Dobbiamo crederci, perché se non ci crediamo noi non lo farà nemmeno la gente".

    COME SI STA TROVANDO AL RITORNO IN ITALIA - "E' un piacere tornare a giocare in Italia. Non abbiamo ancora dimostrato quanto siamo forti, ci sono tanti ottimi giocatori come Loftus-Cheek e Theo Hernandez. Ora dobbiamo capire tutti che siamo grandi giocatori e non solo ottimi prospetti. Noi abbiamo tanti giocatori che giocherebbero nelle migliori squadre d'Europa".

    CAMBIO D'ATTEGGIAMENTO? - "Uno gioca alla domenica in base a come vive qui a Milanello, a come si allena. Noi siamo qui per vincere, il Milan deve vincere. Nelle ultime settimane c'è stato un cambiamento, vogliamo vincere sempre. Dobbiamo essere consapevoli di essere qui per vincere e non per passare il tempo".

    LA NUOVA CHAMPIONS LEAGUE - "Mi piace pensare che i cambiamenti vengono fatti per migliorare le cose, anche se questo vuol dire giocare più partite per noi".

    LE NOTTI DI THEO E LEAO? - "Tutte le partite lo devono essere. Si parla tanto di individualità, quando la più importante è la squadra, giocare da squadra".

    LA CONDIZIONE FISICA - "Sono molto fiducioso e positivo e fisicamente sto bene. Non sarei a disposizione se non potessi dare tutto quello che ho dentro. A volte va bene e a volte va male, ho sempre lavorato molto forte per essere nella miglior condizione possibile. La società mi ha dato una grossa mano perché mi hanno fatto andare in Spagna per la mia situazione personale accompagnato da preparatori e per questo devo ringraziare: a volte le diamo per scontate, ma queste cose mi fa venire più voglia di lottare".

    LA SFIDA CON L'INTER - "I consigli? No, li deve dare il mister che è quello che capisce di più di calcio. Io posso solo dire che la positività porta positività e le vittorie portano vittorie. L'Inter nella nostra testa non c'è fino a dopodomani, altrimenti perdiamo energie che ci servono per domani".

    FOFANA CHE PARLA GIA' ITALIANO - "Ho avuto tantissimi compagni e certi che non hanno imparato la lingua in tanti anni e si sono accomodati nella facilità. Fofana parla italiano, ma prova a parlare lo spagnolo con me, il portoghese con altri. Questo è importante. Se ti vuoi adattare così appena arrivi in una squadre è una cosa importante. Sta facendo di tutti per integrarsi. Mi piace come mi comanda dietro. Può diventare una colonna di questa squadra".

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