Milan-Monza in Serie B: il Povero Diavolo e il cugino di campagna, che partite! Jordan, Novellino, Monelli...
Nel 1980 il Milan in B era finito - retrocesso a tavolino - per via del Calcioscommesse: era la prima volta nella storia, una macchia da cancellare in fretta. Il Monza in B ci stava da quattro anni, chiusi tutti tra il 4° e il 5° posto, con clamorose promozioni in A sfiorate in un paio di occasioni. Il 18 gennaio - giornata di sole, spalti gremiti ai limiti della capienza, come si scriveva nelle cronache dell’epoca - il testacoda (Milan primo, Monza ultimo) si gioca al Brianteo. E’ la penultima giornata del girone di andata, a bordo campo c’è la neve, quelli del Monza hanno numeri all’americana, giganteschi. Il Milan va subito sul 2-0. Vantaggio di “Dustin” Antonelli - che nel servizio per 90° Minuto viene chiamato “Altobelli” e raddoppio di Battistini, con un perfetto diagonale. La supremazia rossonera è netta: in quella squadra - allenata da Giacomini - ci sono un paio di futuri campioni del mondo (Collovati e Franco Baresi) e una pattuglia di eccellenti giocatori da Serie A (Aldo Maldera, Buriani, Novellino, De Vecchi, Antonelli). Nella ripresa arriva anche il gol dei brianzoli, con il centravanti Monelli sul quale ha già messo gli occhi il vicepresidente del Milan Gianni Rivera (invece il ragazzo andrà alla Fiorentina insieme all’altro giovane talento, Daniele Massaro). Siparietto in sala stampa: Lamberto Giorgis, allenatore del Monza, racconta che “i miei hanno dominato per un’ora”, ma viene smentito quasi a pernacchie dai cronisti. Grazie a quella vittoria il Milan va a +4 sulle inseguitrici, il Monza invece non si schioda dall’ultimo posto.
Il ritorno è di scena a San Siro, siamo quasi in estate. 14 giugno 1981, 37ª e penultima giornata. 1-0 per il Milan, gol di “Monzon” Novellino. E’ la vittoria che certifica la promozione in Serie A, ma non è una giornata di festa. San Siro è mezzo vuoto, dei 9.000 abbonati ce ne sono poco più di 7.000 e a pagare il biglietto si sono presentati in 8.000. Totale: 15.000 spettatori e la protesta degli ultras della “Fossa dei Leoni” e delle “Brigate Rossonere”, che hanno lasciato la Curva Sud vuota. Tra i tanti striscioni, uno è emblematico: “Via Turati: basta con le pagliacciate”. La contestazione è rivolta verso la dirigenza (il presidente Morazzoni e il vice Rivera), colpevoli di presentarsi in A senza i rinforzi adeguati (l’unico arrivo annunciato è quello della mezzala Adelio Moro) e con un allenatore già liquidato: Giacomini infatti alla fine della partita non va nemmeno alla cena ufficiale organizzata per festeggiare il ritorno in A. E il Monza? E’ già retrocesso da tempo in C alla fine di una stagione storta, con il cambio di tre allenatori - Sergio Carpanesi, Lamberto Giorgis e per ultimo Franco Fontana - che non sono stati capaci di staccarsi dall’ultimo posto.
L’anno dopo il Milan (con Gigi Radice in panchina) retrocede in B e il Monza (con Fontana in panchina) risale subito dalla C alla B, grazie ai gol di un giovane talento preso dal settore giovanile rossonero: Giuseppe Galluzzo, capocannoniere del girone con 19 reti. L’andata si gioca il 17 ottobre 1982: Monza-Milan 1-4. Doppietta dello “Squalo” Joe Jordan, Pradella accorcia per i brianzoli, poi Pasinato e Serena per la quaterna. La storia si ripete: il Milan - è la 6ª giornata - è in testa da solo, mentre il Monza è ultimo. Al ritorno vince facile ancora il Milan: 4-0, gol di Verza, Jordan, Damiani e Battistini davanti a quarantamila tifosi in delirio. Classifica: Milan prima a +2 sulla Lazio, Monza penultimo. Alla fine: Milan promosso in carrozza, Monza salvo e addirittura capace di arpionare il 7° posto grazie ad un finale strepitoso: una sola sconfitta nelle ultime 13 partite. Il Milan torna su (tre anni dopo arriverà Berlusconi e sarà leggenda), il Monza resisterà in B ancora qualche stagione e poi farà su e giù dalla C alla B, fino alla doppia promozione in tre anni (2019-2021): da quelle sfide sono passati quarant’anni, il destino ora li mette di nuovo di fronte, per la prima volta in Serie A.