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  • La silenziosa scalata di Moncada: ora ha il ruolo di Maldini, è l'elemento umano nella macchina Milan

    La silenziosa scalata di Moncada: ora ha il ruolo di Maldini, è l'elemento umano nella macchina Milan

    • Federico Albrizio
    Le parole le porta via il vento, meglio lasciare che siano i fatti a parlare. Potrebbe essere lo slogan della filosofia professionale di Geoffrey Moncada. Silenzio e lavoro, concetto che ben si sposa con lo status di eremita digitale: non ha profili social, se non la sua pagina Linkedin dove campeggia in evidenza il suo incarico: "Chief scout at AC Milan", quello il ruolo che Singer ed Elliott gli affidarono nel 2018, convinti dal lavoro svolto dal francese in patria, prima da 'freelance' e poi da responsabile degli osservatori del Monaco. Presto, però, Moncada dovrà mettere mano al proprio profilo Linkedin per un aggiornamento. E non di poco conto: di fatto ora RedBird lo ha reso l'erede di Paolo Maldini.

    SCALATA - La silenziosa scalata del 37enne è compiuta, perché il Milan (che a febbraio ha trovato l'accordo per il rinnovo del suo contratto) lo ha nominato come nuovo capo dell'area sportiva. Lo si evince dai documenti depositati in Camera di Commercio il 17 agosto 2023 ed evidenziati dall'avvocato Felice Raimondo sul proprio blog. Si tratta del ruolo che Maldini ha ricoperto fino al 5 giugno scorso, fino alla rottura con Gerry Cardinale e al seguente allontanamento, e la nomina del nativo di Saint-Tropez (arrivata il 20 luglio) fa seguito a quella di Antonio D'Ottavio come nuovo direttore sportivo (5 luglio). Un aggiornamento sostanziale, perché da responsabile dell'area scouting ora Moncada si porta sul secondo gradino più alto dell'organigramma rossonero alle spalle del solo amministratore delegato Giorgio Furlani: il classe '86 diventa quindi il referente di ogni singola concreta attività e operazione sportiva della società (compreso ogni direttore sportivo, direttore tecnico o capo allenatore) e dovrà gestire ogni altro progetto affidatogli dalla società, nonché adempiere le direttive che gli saranno impartite e svolgere le mansioni che gli saranno assegnate dall'amministratore delegato.

    L'UOMO E LA MACCHINA - Dalle analisi dei video alle prime intuizioni da osservatore 'libero' - la segnalazione più celebre inevitabilmente quella di Kylian Mbappé, notato a 12 anni (ai tempi del Bondy) da Moncada con il mentore Marc Westerloppe e poi approdato al Monaco prima del trasferimento monstre (180 milioni di euro) al PSG - alla guida dello scouting del Monaco e di quello del Milan, dove quelle ribattezzate come 'moncadate' hanno contribuito in maniera decisiva alla conquista del 19esimo scudetto (Maignan, Kalulu, Saelemaekers, fino a mettere lo zampino su Leao e Theo Hernandez). Un lungo cammino che ora lo ha portato di fronte a una nuova sfida, un nuovo ruolo, nuovi poteri e nuovi compiti di responsabilità al Milan. Lavorerà non 'sotto' Furlani ma in sinergia con l'amministratore delegato, portando avanti la filosofia di ricerca dei giocatori che ha contribuito al rilancio del Diavolo negli ultimi cinque anni, affiancandola al cosiddetto metodo Moneyball, l'algoritmo utilizzato già all'estero (Brentford, Tolosa e Midtjylland per esempio) e importato in Italia da Gerry Cardinale impiegato per analizzare e incrociare i dati degli atleti (statistiche, caratteristiche fisiche e possibilità di adattamento a contesto tattico e ambientale). Parafrasando una celebre canzone di Jovanotti, Moncada è "l'elemento umano nella macchina" perché, come raccontava in un'intervista a The Athletic nel 2020 - una delle rare dichiarazioni pubbliche -, nella sua idea lo scouting non si limita all'osservazione delle partite o all'analisi dei dati. "Dobbiamo avere tutte le informazioni: la situazione del contratto, com'è la famiglia, i piccoli dettagli fanno la differenza. Le relazioni umane fanno la differenza. Alla fine abbiamo un rapporto completo con tutte le informazioni e le statistiche" raccontava il nativo di Saint-Tropez, uno spaccato che ben descrive il suo modus operandi.

    FILOSOFIE CHE SI SPOSANO - Un metodo che ben si sposa con le idee del nuovo Milan. "Deve essere molto chiaro che RedBird è qui per vincere. Ma siamo qui per vincere 'in modo intelligente', perché vogliamo vincere a lungo, non una sola volta", ha sottolineato Cardinale alla vigilia dell'esordio in campionato a Bologna. Conferma di come l'avventura in rossonero sia entrata in una seconda fase. Da Elliott a RedBird il percorso di risollevamento dei conti è stato ultimato, ora il consolidamento passa da investimenti anche importanti per giocatori che rientrino nei parametri fissati per il mercato: profili di livello, funzionali alle idee di gioco, futuribili. Una linea che l'anno scorso ha portato all'ingaggio di Thiaw e che quest'anno ha regalato nove rinforzi a Pioli (Sportiello, Romero, Loftus-Cheek, Pulisic, Reijnders, Okafor, Chukwueze, Musah, Pellegrino), accarezzando la possibilità di portare un decimo colpo a Milano (si vedano le valutazioni su Ekitike come centravanti in alternativa a Giroud: acquisti che possano portare benefici sul campo e che possano in futuro diventare occasioni anche in uscita. Perché il player trading resta un aspetto fondamentale per il calcio e l'affare Tonali dimostra come anche un sacrificio molto sofferto dall'ambiente possa tramutarsi nel giusto carburante per alimentare il progetto. Un progetto che ora sarà ancor più saldamente nelle mani di Moncada, scelto da RedBird come architetto per disegnare il futuro del Milan.

    @Albri_Fede90

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