Milan, metà monte ingaggi dell'Inter: inutile prendersela con Pioli e Maldini, piuttosto Theo e Leao...
C'ERA UNA VOLTA - Il Milan campione d'Italia aveva incantato tutti con una linea difensiva alta e un pressing da duello uno contro uno a tutto campo, indipendentemente dagli avversari. Pioli aveva trovato un equilibrio d'insieme eccezionale, che spesso prescindeva anche dagli interpreti e che il più delle volte gli consentiva di mettere sotto dal punto di vista del gioco anche gli avversari tecnicamente più dotati. Il tutto con grande corsa, grande spirito di corpo e una solidità difensiva invidiabile, considerando soprattutto l'atteggiamento tattico molto offensivo dei rossoneri. Tutto questo è svanito, scomparso, evaporato. Sembra definitivamente. Forse per fratture interne, forse per una scadente condizione atletica, forse perché molti giocatori hanno acquisito una consapevolezza di mezzi fisici e tecnici di cui non sono provvisti o forse semplicemente perché questa squadra ha smesso di vivere, ragionare e giocare da squadra. Di sicuro quello che si è perso non lo si può ritrovare in poche partite. Dunque Pioli ha individuato l'urgenza, quella di prendere meno gol e ha provato a sottoporre il Milan campione d'Italia a un esercizio di grande umiltà. Contro l'Inter non ha guardato il valore tecnico dei protagonisti, ma ha provato a schierare una formazione di corsa e sacrificio, il più "operaia" possibile, come si diceva una volta. Il modulo è stata una conseguenza. Coperto, abbottonato, catenacciaro se volete. Dal punto di vista estetico il primo tempo è stato imbarazzante. E alla fine la partita si è persa lo stesso ma almeno, a differenza del derby di Riad, il Milan è stato attaccato alla partita fino al 96esimo e se Giroud avesse provato a calciare col destro invece che stoppare con l'esterno sinistro, magari saremmo qui a commentare un pareggio invece che una sconfitta. Forse immeritato per carità, ma nella storia quanti derby, loro, hanno pareggiato così.
MONTE INGAGGI - In Supercoppa la fragilità del Milan è stata davvero sconvolgente. Questa sensazione nel derby di campionato non l'ho avuta. Di sicuro questa non è la strada per tornare il Milan spumeggiante degli ultimi 3 anni. Ma, banale a dirsi, prendere un solo gol è meglio che incassarne 4 a partita. E, a calcio per vincere, bisogna prenderne pochi. Pioli con il suo Milan è precipitato nel baratro in un solo mese e adesso deve ricominciare a costruire con calma e partendo dalle fondamenta. In questo momento le fondamenta sono non prendere gol. Se bisogna passare dalla difesa a 5, da Krunic trequartista e da Leao part time ben venga. L'importante è cercare la strada più efficace e più rapida per venirne fuori. Di certo uno che entra in campo con l'atteggiamento del portoghese o di Theo, per carità i più forti e decisivi della rosa, non aiuta. Anzi. Fa innervosire ancora di più una squadra che non è composta da leader capaci di uscire dalla crisi e di non "sbragare" nei periodi storti, ma da una serie di giocatori che con lo scudetto sul petto si sono sentiti campioni. Senza esserlo. Per questo motivo, come già scritto prima del derby, è inutile prendersela con Pioli e Maldini. Anzi bisogna ringraziarli per quello che hanno fatto negli ultimi anni. Senza avere i mezzi a disposizione. Sapete per esempio che il monte ingaggi degli 11 di partenza dell'Inter nell'ultimo derby era esattamente il doppio di quello del Milan?