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  • Loftus-Cheek: 'Al Milan dopo aver parlato con Maldini. Pronto per essere leader. Il mio ruolo e Pulisic...'

    Loftus-Cheek: 'Al Milan dopo aver parlato con Maldini. Pronto per essere leader. Il mio ruolo e Pulisic...'

    • FA
    L'avventura di Ruben Loftus-Cheek al Milan è iniziata. Ieri i primi allenamenti con i nuovi compagni agli ordini di Stefano Pioli nel giorno del raduno a Milanello, con tanto di assist per Origi nella partitella, oggi l'ex centrocampista del Chelsea si presenta in conferenza stampa: le sue dichiarazioni.

    L'ENTUSIASMO DEI TIFOSI - "Durante Milan-Chelsea aveva stupito sentire tutto quel rumore, quel clamore nello stadio. Il sostegno dei fan era straordinario, qualcosa che non avevo mai visto".

    TOMORI - "Quando le cose hanno iniziato ad evolversi ho parlato molto con Fikayo, gli ho chiesto com'è il Milan come squadra e mi ha aiutato tantissimo. Mi ha detto: 'Ti piacerà tantissimo'. Prima di parlare con Fik però sapevo già che la squadra vanta una storia di lunga data, di cui avrei voluto far parte. Non parlo ancora l'italiano, quindi Tomori mi ha aiutato anche su questo. Spero di imparare presto la lingua italiano".

    CENTROCAMPISTA DEL PASSATO DEL MILAN A CUI PUO' ACCOSTARSI - "Già in altre interviste mi è capitato di dire che amavo particolarmente vedere il modo in cui giocava Kakà, come gestiva la palla. Non che io mi voglia paragonare a lui, però veramente è una fonte di ispirazione. Anche Pirlo, un giocatore straordinario anche se diverso dal mio stile di gioco. Giocatori straordinari che hanno fatto parte della storia del Milan".

    LA NUMERO 8 DI TONALI E GATTUSO - "Capisco bene il peso legato a questo numero per il Milan. Penso peraltro che dimostri la mia ambizioni, in termini di voler supportare a pieno la squadra".

    OBIETTIVI - "Questa stagione per il Milan mira a un miglioramento costante. Abbiamo parlato delle semifinali di Champions League chiaramente, un traguardo straordinario, ma in ogni momento dovremo cercare di vincere".

    CON SARRI HA FATTO BENE - "Quella stagione probabilmente fu la mia migliore dal punto di vista dei numeri. Il ruolo che svolgevo era il mio preferito effettivamente. Chiaramente durante la carriera ho ricoperto diversi ruoli, ma quello era quello in cui mi sentivo più a mio agio, quello in cui posso dare il maggiore contributo. Venire qui per giocare in quella posizione è importante. Gli ultimi tre anni sono stati condizionati dall'infortunio, ho iniziato a giocare più in difesa ma non è la mia posizione preferita. Penso di essere riuscito a tornare a ricoprire quel ruolo per tornare ai miei numeri".

    GIA' CERCATO DA MALDINI E MASSARA? - "Quando abbiamo affrontato il Milan in Champions con il Chelsea, a Londra, dopo quell'occasione Maldini mi aveva già detto che il Milan era stato colpito dalle mie prestazioni. Chiaramente mi concentravo sulla stagione con il Chelsea, non sapevo cosa sarebbe successo in estate. Dopo aver parlato con i responsabili si era palesata questa occasione, la possibilità di venire al Milan che è diventata sempre più concreta parlando con Maldini. Proprio questo mi ha spinto a prendere questa decisione".

    PULISIC - "Arriva domani. Ci siamo già sentiti, è un giocatore straordinario. Darà un grande contributo alla rosa".

    LEADER IN UN CENTROCAMPO DA RICOSTRUIRE - "Sono pronto. Comprendo bene qual è la responsabilità nell'entrare a far parte della squadra. Come sempre farò del mio meglio, oggi ho 27 anni e posso dire di avere una buona esperienza nel calcio. Ho subito infortuni, li ho superati e ora mi sento bene, posso dare buone performance ed essere un leader".

    COSA SIGNIFICA IL MILAN - "Sono davvero felice di entrare a far parte della squadra, felice di essere un giocatore che può contribuire al successo della squadra stessa. Ho passato tantissimi anni al Chelsea fin dagli albori della mia carriera, però non ero soddisfatto del mio contributo, del cambiare i ruoli, non sono riuscito ad avere una certa costanza per potermi sviluppare ulteriormente come giocatore ed eccellere. Pertanto, ritengo che questo fosse il momento corretto per iniziare un capitolo nuovo della mia carriera, in un nuovo ruolo e poter contribuire al meglio".

    IN CHE RUOLO VUOLE USARLO PIOLI - "Prima di firmare con il Milan un elemento importante era discutere con il direttivo della mia posizione, di cosa avevano pensato per me. Al Chelsea avevo ricoperto ruoli differenti, chiaramente sul campo cerco di dare il meglio ma la sensazione di felicità che deriva dal dare il miglior contributo possibile mi mancava. La cosa più importante per me è comprendere cosa desidero e che sia cosa i manager vogliono da me. Con l'aiuto della traduzione ho capito che è così, quindi sono felice di essere qui".

    COSA LO INTRIGA DELLA NUOVA ESPERIENZA AL MILAN - "E' proprio la storia di questa squadra, la sua eredità. Kakà, Pirlo e i numerosissimi altri giocatori che hanno indossato la maglia rossonera rendendo la squadra fortissima. Non potevo certo dire di no a questa grande opportunità di trasferirmi all'estero e fare nuove esperienze. E' stata questa sensazione di dare avvio a qualcosa di nuovo ad avermi convinto. Si tratta di una nuova opportunità per mostrare il mio talento e cercare di eccellere".

    OCCASIONE PER RIPRENDERE LA NAZIONALE - "Tomori non è riuscito a prendersi la Nazionale? Sono sicuro che Fikayo continuerà a migliorare e sarà reinserito su base stabile nell'Inghilterra. E' un giocatore top e può migliorare molto. Però per me questo non è un punto focale al momento, tornare in Nazionale è un obiettivo importante ma io voglio concentrarmi su cosa posso fare al Milan. Se posso tornare in Nazionale bene, ma non è la mia priorità".

    LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA SERIE A E PREMIER LEAGUE - "Sarò in grado di rispondervi meglio tra qualche mese (ride, ndr). Tenendo in conto la fisicità, sottolineo sempre che sono un giocatore molto fisico e proprio la mia fisicità vorrei portarla in Serie A".

    ALLENATORE PREFERITO - "Con il Chelsea ne ho avuti diversi di livello, forse chi mi ha dato la possibilità di svilupparmi e sentirmi parte della rosa era Sarri. Ero ritornato dalla stagione in prestito, poi c'era stato il Mondiale, non ero sicuro però dei piani che erano stati concepiti per me. All'epoca parlandone mi aveva detto: 'Se giochi bene giocherai'. E' questo che ha fatto scaturire il rispetto nei suoi confronti, anche da parte degli altri giocatori. Ho iniziato a giocare bene e quindi secondo me il punto principale è sempre il rispetto reciproco tra allenatori e giocatori".

    QUANTI GOL SI SENTE NELLE GAMBE - "Non sono sicuro di poter rispondere, al momento non è che abbia obiettivi stabiliti. Devo giocare in un ruolo che mi permette di fare gol, spero di farne molti ma non voglio fissarmi obiettivi. Voglio raggiungere numeri importanti e migliorare per quanto posso. Sarri è stato una figura cruciale per la mia carriera".

    CALCI PIAZZATI - "Sono un giocatore alto, molto fisico e ho sempre avuto un ruolo che si è dimostrato molto efficace a livello di difesa su palle alte. Questa stagione spero di dare un grande contributo sul fronte offensivo".

    SARA MEZZALA NEL 4-3-3? - "Penso che il ruolo in cui mi sento più a mio agio è quello nel centrocampo a tre, ci giocavo anche nell'academy al Chelsea, ci sono abituato. Forse per questo anche con Sarri ero così efficace. Sarò felice se verrà scelta questa opzione, tuttavia io mi adeguo a cosa sceglie l'allenatore che prenderà sicuramente la decisione migliore".

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