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Inzaghi, manca solo che inizi a piovere...
A CACCIA DI SCUSE - "Ricreiamo il Dna. Voglio rabbia, voglio un Milan propositivo che faccia un calcio d'attacco, quando gli avversari arrivano a San Siro devono tornare ad avere paura". Di quella squadra sbandierata ai quattro venti da Inzaghi il giorno della sua presentazione non c'è traccia, restano le sue parole, che in otto mesi hanno avuto un'evoluzione imprevedibile. Da un Inzaghi battaglierò nelle dichiarazioni, quello di otto mesi fa, si è passati ad un Inzaghi nel pallone, protagonista sempre più spesso di uscite fuori luogo. Dopo "L’Empoli è una grande squadra, si vede che Sarri la allena da tre anni. Sapevamo che ci avrebbe messo in difficoltà, ha palleggiato meglio della Juve" ecco "Non è facile giocare contro il Chievo, è difficile imporre il proprio gioco". Proprio lui che ha contribuito a portare il Milan sul tetto del mondo, lo ridicolizza con frasi senza senso, che macchiano la storia e il blasone di uno dei club più vincenti della storia del calcio. Di questo passo il tormentone di Mazzarri. "E poi è anche cominciato a piovere.." non è così lontano.