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Milan, la top 11 degli ultimi 20 anni: fuori Ibra, Stam e Thiago Silva, c'è Costacurta. Pirlo senza discussione
Seconda puntata della top 11 del primo ventennio del Duemila. Tocca al Milan che in questi venti anni è stato grande protagonista in Europa. Ricordando che l’unico paletto nella composizione della squadra è dato dagli anni di presenza nel club (ne occorre più di uno per essere selezionato), nel caso del Milan potremmo cominciare anche dall’allenatore, visto che la scelta non è facile, ma obbligata: Carlo Ancelotti, otto stagioni sulla panchina rossonera dal novembre 2001 al 2009, con due Champions, due Supercoppe d’Europa, uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italia, una Coppa del Mondo e, sempre da rossonero, due Panchine d’Oro. Nessuno come lui e non solo nel Milan.
Questa è la nostra formazione:
Primo dubbio: il portiere. Dida o Donnarumma? Abbiamo scelto il brasiliano perché è stato il numero 1 del periodo d’oro rossonero. Otto stagioni chiuse con una bacheca straricca. Gigio paga il declassamento del Milan attuale.
In difesa il secondo dubbio: Costacurta o Thiago Silva? Probabilmente Billy ha dato il meglio di sé prima del 2000, ma la sua incredibile esperienza, la sua capacità di leggere ogni situazione scabrosa nella propria area e dintorni lo ha reso importante anche nelle prime sette stagioni del nuovo Millennio e in quello stesso periodo ha vinto moltissimo (comprese due Champions), assai più di Thiago Silva.
A centrocampo confessiamo una nostra passione peraltro condivisa dalla maggioranza dei milanisti: Clarence Seedorf non può mancare in questa squadra. Gattuso è fra gli 11 perché deve correre per tutti, ci vuole uno così. Kakà è stato Pallone d’Oro e capocannoniere di Champions, a lui la maglia col 10. Quanto a Pirlo ovviamente è fuori discussione.
I problemi veri nascono in attacco: la coppia Shevchenko-Inzaghi ha portato il Milan oltre l’immaginabile. Sheva ha vinto il Pallone d’Oro, Pippo ha segnato i gol più pesanti in Champions e per questa ragione lo abbiamo preferito a Ibrahimovic. Come scelta tattica il rombo, prima dell’albero di Natale, è stato il modulo che ha portato il Milan di Ancelotti in cima all’Europa e al mondo.
Restano fuori altri giocatori straordinari come Rui Costa, Ronaldinho, Pato, Stam, Ambrosini e se vogliamo anche Ronaldo il fenomeno (una stagione e mezzo in rossonero). Ma questo è il Milan, qui i fenomeni sono (erano...) di casa.