Milan: la rinascita di Allegri
Dopo l’impresa casalinga degli ottavi di Champions League contro i fenomeni del Barcellona (2 a 0), il Milan ha sancito definitivamente il suo ritorno ad altissimi livelli. A tutto ciò ha contribuito in maniera rilevante anche il suo allenatore Massimiliano Allegri.
In estate i rossoneri danno l’addio a Nesta, Zambrotta, Gattuso, Seedorf, F. Inzaghi oltre a Thiago Silva, Ibrahimovic e Cassano. Molto difficile diventa, quindi, il compito di Allegri di costruire una squadra competitiva su piani parecchio elevati pur dovendo fare a meno di giocatori che avevano segnato con prestigiose vittorie il recente passato di questa società, e avendo a disposizione molti giovani anche se di ottime prospettive. Affrontare una stagione dopo un tale cambiamento non è mai facile e il cammino del club di via Turati si presenta davvero impervio. A confermare tutto ciò arriva la sconfitta casalinga contro la neopromossa Sampdoria nella prima giornata di campionato. Dopo quella partita e fino all’ottava giornata il Milan perde 4 volte, pareggia una volta e vince in due occasioni. La squadra è nelle zone basse della classifica e il destino del suo tecnico pare ormai segnato, anche se Galliani continua a smentire le voci di un possibile esonero. Da quando Berlusconi è presidente del Milan, mai i rossoneri hanno iniziato così male. Ai giocatori viene imposto il ritiro punitivo. In quel periodo arriva anche la sconfitta di Malaga che rende molto difficoltoso il passaggio del turno in Champions. I mugugni dei tifosi diventano sempre più insistenti, ma Galliani continua la sua difesa del tecnico livornese. La sconfitta casalinga di novembre contro la Fiorentina posiziona il Milan al tredicesimo posto in classifica con 17 punti di distacco dalla capolista Juve e costringe la società a convocare l’allenatore. Da lì in poi inizia la rinascita: il turno successivo i rossoneri affrontano il Napoli al San Paolo e il 2 a 0 iniziale dei padroni di casa sembra segnare definitivamente le sorti di Allegri, ma gli ospiti riescono a strappare un pareggio. Dopo quell’incontro arriveranno anche la vittoria sulla Juve a San Siro, la qualificazione agli ottavi di Champions e 31 punti in 14 gare di campionato. A tutto ciò si aggiunge la splendida vittoria per 2 a 0 sul Barcellona anche se non in giornata di grazia. Questo trionfo milanista è stato un vero capolavoro tattico del suo allenatore che è riuscito a imbrigliare i catalani e a fulminarli con le ripartenze. La qualificazione è ancora aperta, ma il risultato del Meazza aumenta parecchio le chance dei rossoneri che prima di quel match sembravano essere veramente basse. Inoltre il Milan del primo tempo del derby di ieri è stato davvero ottimo e il calo nella ripresa può essere anche fisiologico, dopo il grande dispendio di energia della sfida di Champions col Barcellona di mercoledì scorso. Sicuramente la grande crescita di El Shaarawy e De Sciglio, le doti di Montolivo, il ritrovato Boateng l’acquisto di Balotelli, unitamente ad altri fattori, stanno aiutando il tecnico livornese. Allegri ha comunque avuto il merito di far fronte in poco tempo alle grandi difficoltà iniziali e di costruire una squadra molto competitiva. Dal canto suo la società sembra avere fatto una scelta opportuna dando fiducia al suo allenatore anche quando i risultati stentavano ad arrivare.