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Milan, la Curva Sud sciopera e attacca la società: silenzio e striscioni, poi abbandona gli spalti
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La decisione era stata annunciata tramite un comunicato del tifo organizzato rossonero e nella fanzine distribuita sugli spalti del Meazza è stata motivata: mancanza di chiarezza da parte della società circa i reali obiettivi, calciomercato, mancanza di autorevolezza di fronte a torti subiti, la vittoria dello Scudetto da parte dell'Inter e le immediate parole della dirigenza milanista i temi caldi all'interno del testo.
NIENTE TIFO E MESSAGGIO DI PROTESTA - La sintesi della fanzine è stata fornita dalla Curva Sud prima del fischio d'inizio di Milan-Genoa con gli unici striscioni esposti: "Strategia comunicativa, presenza istituzionale, acquisti mirati, ambizione, capacità. Un progetto vincente parte dalla società. Milano non si accontenta". Intorno al 15', poi, è apparso un altro striscione sugli spalti: "Il rumore del silenzio".
CLIMA SURREALE - A San Siro un clima surreale accompagna la partita: silenzio da parte di tutti i tifosi del Milan, a San Siro si sentono solo cori dei 4000 sostenitori del Genoa. Un solo coro scandito dagli ultras rossoneri: "Noi siamo la Curva Sud", intonato dopo il rigore del primo vantaggio rossoblù. Il restante pubblico rossonero allo stadio si è parzialmente animato solo al gol del momentaneo 1-1 di Alessandro Florenzi nel finale del primo tempo. Nella ripresa, con il Milan sotto 1-2 contro il Genoa, sono arrivati anche sonori fischi per i rossoneri.
USCITA ANTICIPATA - Come ulteriore gesto di protesta, la Curva Sud ha deciso di abbandonare gli spalti di San Siro al 77' di Milan-Genoa, lasciando il secondo anello blu deserto.
IL TESTO INTEGRALE DELLA FANZINE - "AC Milan, dove sei?
Un antico proverbio che il mondo del calcio ha fatto suo da molto tempo recita "le pecore si contano a maggio. Oggi le contiamo NOI, in questa curva che vedete senza bandiere e senza striscioni per la prima volta dopo diversi anni, dopo quegli anni in cui a difesa di un Milan portato sull'orlo del baratro eravamo rimasti unicamente NOI della Curva Sud.
E anche oggi, a 2 anni dalla conquista di uno degli Scudetti più belli della nostra storia, noi tifosi milanisti ci sentiamo ancora una volta gli unici ad amare follemente il Milan e gli unici a difenderlo sempre, a dispetto di dirigenti e importanti personaggi della società. Ma perché ci sentiamo così?
Perché in questi due anni, oltre a un comprensibile e legittimo assestamento, non si è mai parlato chiaramente di quali siano i reali obiettivi che la società e la dirigenza del Milan si è posta?
Perché in questi 2 anni abbiamo solamente sentito parlare della costruzione del nuovo stadio?
Perché in questi 2 anni è mancato qualcosa in sessioni di calciomercato che probabilmente potevano essere gestite meglio, anche vedendo come si sono mosse le rivali del Milan?
Perché in questi 2 anni siamo riusciti a perdere tutto ciò che era possibile, spesso in maniera imperdonabile?
Perché dopo ogni sconfitta del Milan non si alza dalla società una voce forte e autorevole a rintuzzare attacchi e falsità, soprattutto quando provengono da certi media spudoratamente a servizio della seconda squadra di Milano?
Perché dopo i vergognosi torti arbitrali di questi 2 anni, anche a livello europeo, non abbiamo sentito la protesta decisa e puntuale in ogni sede da parte della nostra società?
Perché in un settore fondamentale come la comunicazione i dirigenti del Milan ci lasciano sovente basiti con silenzi assordanti, dichiarazioni superficiali e perfino grottesche?
Perché nonostante alcune roboanti promesse sembra che il vero obiettivo della società sia solo la qualificazione alla Champions, quella che per il Milan è il minimo sindacale?
Ecco i motivi per i quali ci sentiamo gli unici a volere davvero un Milan che sia degno della sua storia e del suo blasone, specialmente in questo inizio di maggio in cui dovrebbero essere da tempo chiari gli obiettivi futuri, le strategie e i progetti per raggiungerli e invece neppure sappiamo chi sarà il prossimo allenatore del Milan, con tutti i problemi che derivano dal ritardo con cui non si è ancora presa questa fondamentale decisione.
Siamo al tramonto di una stagione mediocre e deludente che avrebbe potuto vivere un finale migliore ma sono stati fatti tutti gli errori possibili, anche in panchina, per finirla nel peggiore dei modi; abbiamo patito l'eliminazione in Europa League da parte di un'italiana e nessuna voce si è alzata dalla società per dire qualcosa a un popolo rossonero che, ancora una volta, ci aveva creduto e aveva spinto il Milan fino al fischio finale: abbiamo visto le m**de festeggiare il campionato nel derby e abbiamo dovuto ascoltare parole della dirigenza rossonera che ci hanno fatto imbestialire, perché a tutto davvero c'è un limite.
Ora però la nostra pazienza è finita, perché crediamo che in questi 2 anni di aver dato la massima fiducia alla società e il massimo supporto alla squadra ed è arrivato il momento della chiarezza, di sapere finalmente quali siano le reali intenzioni della proprietà, se davvero le sue ambizioni coincidono con quelle del popolo milanista che oggi è stufo di dover solamente partecipare, di doversi accontentare di un piazzamento in Champions quando ben altro chiede e merita la storia e la tradizione del Milan.
Non è stato facile decidere di non esporre i nostri striscioni e sventolare le nostre bandiere, però è giusto far vedere come potrebbe diventare San Siro quando si portano i milanisti al limite, quando si sottovalutano l'amore e la fedeltà di una tifoseria capace di trascinare la sua squadra a vincere lo straordinario scudetto di 2 anni fa, grazie alla creazione di un'unione perfetta tra chi scendeva in campo e chi era sugli spalti.
Avete goduto della nostra fede, avete visto il sostegno incessante di un popolo follemente innamorato, sapete quanti siamo e cosa siamo pronti a fare per il nostro Milan: cosa vi serve ancora per fare quei passi che ogni milanista vi chiede? Cosa aspettate per rispondere con i fatti, non con le chiacchiere, alle domande che ogni milanista vi pone soffrendo e tifando per quel Milan che non è un brand, non è un'azienda, che non è una factory ma che è, invece, tutta la sua vita?
Valutate e scegliete bene i vostri passi futuri, non c'è più tempo da perdere cari signori, se volete continuare ad avere il sostegno ineguagliabile di tutto il popolo rossonero che ha sempre e soltanto il Milan nel cuore!
Nervo, nostro carissimo amico e grandissimo ultras, è stato colpito da un lutto dolorosissimo e per fargli sentire la vicinanza di tutta la curva esporremo oggi lo striscione CURVA SUD MILANO solo ed esclusivamente per il tempo necessario a salutare degnamente la sua mamma.
Forza Nervo, la tua curva è con te".