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    Pioli: 'Ibra non parla mai a caso, mi ha chiesto di fidarmi. Futuro? Non sono preoccupato, sento la fiducia ma...'

    Pioli: 'Ibra non parla mai a caso, mi ha chiesto di fidarmi. Futuro? Non sono preoccupato, sento la fiducia ma...'

    • Daniele Longo, da Milanello
    Il Milan sta preparando la partita di domani sera contro il Torino con la chiara intenzione di provare a dare un nuovo impulso alla seconda parte di stagione. Messa da parte pa delusione per i risultati ottenuti contro Inter e Juventus, Pioli presenta la gara contro i granata in conferenza stampa.

    SUL MOMENTO DELLA SQUADRA: "La squadra sta bene, veniamo da due prestazioni importanti dal punto di vista della compattezza e del gioco. Dobbiamo rafforzare queste sensazioni positive e rafforzare dove siamo in diffcoltà".

    SUL TORINO: "Dobbiamo essere preparati a superare un avversario difficile: hanno valori tecnici e fisici importanti e perché avranno grande determinazione e voglia di ribaltare la loro situazione. Sarà una gara difficile come quella di coppa Italia, dobbiamo fare le stesse cose domani. Cambiando allenatore qualcosa sarà diverso, dobbiamo mettere in campo il nostro atteggiamento che ci sta dando qualcosa".

    SU IBRAHIMOVIC E LA SUA FORMA FISICA: "Ibra non parla mai a caso e mi ha sempre detto: "Fidati". L'ho visto bene e domani vedremo come sta".

    SULL'AVER MESSO LE COSE IN ORDINE DAL PUNTO DI VISTA TATTICO: "Io sono sicuro che tutti i sistemi di gioco siano buoni se le caratteristiche dei giocatori in campo siano adatti a quel sistema. Noi abbiamo anche Paquetà e Jack che possono giocare in questo modulo".

    SULLE VOCI SUL SUO FUTURO: “So benissimo quello che è il mio ruolo e come siamo stati bravi, io e i giocatori, a non farci portare via dalle voci di mercato a gennaio e dobbiamo continuare a fare così fino alla fine. Siamo in un grande club, le voci sono normali, ma noi dobbiamo essere concentrati e determinati sul lavoro, 15 partite di campionato sono tantissime, 45 punti sono tantissimi. Io non sono preoccupato sul mio futuro e non ci sto nemmeno pensando. Voglio restare in questa situazione, mi piace questa situazione”. 

    SE IL MILAN HA ANCORA LA FACCIA DI IBRAHIMOVIC: "La faccia è quella, sono bastati tre minuti per cambiare quella partita, è bastato mollare la presa per tre minuti. Da quella situazione abbiamo imparato, facendo una partita completamente intensa con la Juventus. Se giochiamo con intensità otteniamo risultati importanti. Dobbiamo prepararci bene e pensare alla prossima partita. Siamo stati squadra e lo abbiamo dimostrato con due delle tre squadre più forti del campionato".

    CON IBRA DA AGOSTO DOVE SAREBBE QUESTO MILAN: "Bella domanda ma è impossibile rispondere".

    SUL RISCHIO DI CALI DI CONCENTRAZIONE: "Bisogna mantenere altissima l'attenzione, non possiamo permetterci di fare un finale di campionato anonimo. Quindici partite sono tante ma non possiamo più perdere tempo, la squadra non può permettersi un calo di concentrazione. Dobbiamo costruire qualcosa di importante per quest'anno e per il futuro".

    SULLE PROSSIME GARE CHE ATTENDONO IL MILAN:  “La semifinale di Coppa Italia è ancora aperta. 45 punti sono tanti, ma poi bisogna stringere e portare a casa punti. La prossima partita è sempre quella più importante e determinante. Testa al Torino e cerchiamo di vincere questa partita”. 

    SULLA FIDUCIA DI MALDINI:  “Ho sempre sentito l’appoggio della società, fa piacere, ma ho sempre saputo qual è il mio ruolo e sono dell’idea che la fiducia te la devi conquistare. Sentire la fiducia fa piacere, ma saranno lavoro e risultati a determinare le situazioni future”.

    SULLA CHIAMATA DEL VAR DA PARTE DELL'ALLENATORE:  “Non sono d’accordo. L’arbitro deve fare l’arbitro, l’allenatore l’allenatore. Credo che l’approccio possa essere migliore, ma è giusto che loro facciano gli arbitri e noi gli allenatori. A me non piace sinceramente”. 

    SULLA VALORIZZAZIONE DI CASTILLEJO: “Il mio lavoro è quello di sfruttare al meglio la condizione dei giocatori che non può essere ottimale per tutta la stagione. Era partito bene con il mio arrivo, poi ha avuto un infortunio che ne aveva bloccato la crescita. Con l’arrivo di Ibra ho pensato a nuovo modulo, nuove posizioni e nuove situazioni. Lui ha caratteristiche giuste per questo ruolo, lo fa con intensità, qualità e voglia di lavorare”. 

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