AC Milan via Getty Images
Milan: l'errore di Maldini, finora solo promesse sul mercato da Cardinale
La premessa serve per parlare dei problemi del Milan, pensando al suo ritorno in campionato. Perché il Milan ha lo scudetto sulle maglie e ha il dovere di difenderlo cercando di recuperare gli otto punti che lo separano dal Napoli. Un'impresa difficile visto che la squadra di Spalletti non ha mai perso fin qui, vincendo tra l'altro proprio contro i rossoneri a San Siro. Come se non bastasse il divario in classifica, ci sono ulteriori punti interrogativi che circondano la ripresa dei rossoneri.
Il principale, non nuovo per chi ci segue ma se possibile ancora più preoccupante di prima, riguarda l'attacco. Origi, il grande acquisto dell'estate presentatosi a Milanello dopo un lungo infortunio, è di nuovo kappaò e la sua assenza è doppiamente grave, perché non essendo stato convocato dal c.t. del Belgio per il Mondiale avrebbe avuto tutto il tempo per riposare e ricaricarsi in vista della ripresa del campionato. Come non detto, quindi.
Giroud, invece, in Qatar c'era e ha addirittura sfiorato un altro successo, stavolta a suon di gol, quattro anni dopo aver vinto il Mondiale in Russia. Proprio il fatto che abbia giocato la finale domenica scorsa complica, però, il suo rientro a tempo pieno nel Milan, perché è ormai certo che non sarà disponibile per la prima gara del 4 gennaio a Salerno. Nel suo caso, tra l'altro, gli interrogativi sono più di uno e cioè: quando sarà disponibile, e soprattutto in quali condizioni disputerà la seconda parte del campionato, visto che ha 36 anni e non può giocare sempre? Mai come in questi giorni, quindi, si può comprendere l'errore di programmazione di Maldini e della sua area tecnica perché si sapeva che Giroud sarebbe andato al Mondiale e si conoscevano i dubbi che circondavano il fisico di Origi, per cui sarebbe stato opportuno puntare su un altro attaccante di sicuro affidamento. Invece è stato ceduto in prestito il ventenne Colombo al Lecce che sarebbe stato molto utile in caso si necessità. L'ultimo interrogativo per l'attacco riguarda Ibrahimovic, perché nessuno sa se, e soprattutto quando, sarà effettivamente disponibile per giocare 90 minuti e non per partecipare alle varie trasmissioni televisive.
Nell'emergenza Pioli si è già affidato a Rebic, ma il croato rimarrà al Milan o partirà in questa sessione di mercato, visto che le offerte non mancano? Ecco perché nella testa del tecnico rossonero si fa strada l'ipotesi di lanciare come "falso nove" De Ketelaere, la grande delusione fin qui. Ma riuscirà il talentino belga a improvvisarsi goleador, visto che fin qui non ha quasi mai tirato in porta?
Dell'attacco fa parte anche Leao, che secondo le speranze di Maldini avrebbe dovuto rinnovare il contratto prima di partire per il Mondiale e invece non se ne è fatto nulla. Il rischio che si corre è quello del classico tormentone, perché anche Kessie, quando era alle Olimpiadi, aveva giurato amore per il Milan e poi sappiamo come è andata. Finirà meglio la storia con Leao, oppure la corda si sta rompendo come si è poi rotta con Donnarumma?
Per fortuna c'è chi come Bennacer dovrebbe avere raggiunto l'accordo. Ma basterà ripartire da un centrocampo con Tonali e l'algerino, oppure si dovrà correre ai ripari per rinforzare l'attacco? E in questo caso, dopo avere abbandonato la pista che portava a Ziyech, chi potrebbe arrivare? Ah, dimenticavamo che come se non bastassero tutti gli interrogativi sull'attacco, ce n'è uno non meno importante che riguarda il portiere. Maignan, infatti, non è ancora pronto ed è lecito chiedersi perché, visto che sarebbe dovuto tornare in campo per la ripresa del campionato. Arriverà l'atalantino Sportiello o si andrà avanti con Tatarusanu come titolare d'emergenza? Tanti, troppi, interrogativi sul Milan che ripartirà nel 2023, anche se la madre di tutte le domande è un'altra: mister Cardinale ha davvero voglia di spendere per costruire un grande Milan o si accontenta di prometterlo? Mai come adesso vorrei chiedere a Sconcerti che cosa ne pensa. Purtroppo non posso e allora gli dico soltanto: dovunque tu sia, buon Natale carissimo e indimenticabile Mario.