Milan, l'era dei bad boys
C'era una volta, a Milanello, lo spogliatoio dei bravi ragazzi. C'erano Maldini, Albertini, Costacurta, Filippo Galli, Donadoni... Tutti ragazzi, come si suol dire, con la testa sulle spalle: mai una polemica, mai una notte brava, mai una parola o un comportamento fuori posto. E quando arrivava qualcuno che poteva rompere quell'equilibrio, o capiva l'antifona e si adeguava, oppure (vedi Davids) doveva cambiare aria.
Molti anni e molti campioni dopo, il quadro della situazione in casa rossonera è davvero cambiato: il regno dei 'chierichetti' è diventato il paradiso dei bad boys. Sono Cassano, Ibrahimovic, Boateng, Robinho, Mexes, ora, a determinare la cifra dello spogliatoio rossonero. In attesa, forse, di Mario Balotelli... Per carità, si sta parlando di ragazzi che sono anche padri di famiglia, e lungi da noi voler giudicare i loro 'mal di pancia' o i loro comportamenti nella vita privata (l'ultimo caso riguarda Kevin Prince Boateng), comportamenti che poi possono anche avere poco o niente a che fare con il rendimento in campo.
E' solo dell'immagine che, volenti o nolenti, i calciatori della nuova era Milan si portano dietro che si scrive in questa sede, nient'altro che dell'immagine. E di come appare diversa, all'esterno, questa immagine rispetto a quella alla quale il Milan ci aveva abituato in passato. Quando Cassano arrivò al Milan si disse: in una società come il Milan non potrà più permettersi certi comportamenti. E' davvero stato il Milan a cambiare Cassano o è stato lui a cambiare il Milan?