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Milan ko, i cambi di Fonseca nel mirino. E Pulisic sbotta: "Perché?"
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A Firenze il Diavolo cerca la quarta vittoria consecutiva che avrebbe permesso di scavalcare la Juventus e restare con l'Inter alle spalle del Napoli capolista. Serve una prova cattiva e di qualità, per questo Fonseca manda in campo l'once de gala con Christian Pulisic e Rafael Leao a supporto di Alvaro Morata e Tammy Abraham. A metterci la garra però è la Fiorentina, più convinta e decisa sotto tutti i punti di vista: la leggerezza di Theo Hernandez sul rigore concesso, il gol di Yacine Adli - l'ex che chiede anche scusa per aver colpito - evidenzia la troppa passività della difesa, l'incredibile errore di Fikayo Tomori sul rinvio dal fondo di De Gea che porta alla rete decisiva di Albert Gudmundsson.
Errori di approccio ed errori dei singoli, al netto dei due rigori falliti da Theo e Abraham, ma il passo indietro dal punto di vista dell'atteggiamento dei giocatori non è l'unico aspetto a finire sotto la lente di ingrandimento. C'è anche Fonseca, da cui ci si aspettano i correttivi per svoltare a partita in corso, e le cui decisioni coincidono invece con il definitivo crollo del Milan al Franchi. Le scelte a disposizione soprattutto nel reparto offensivo non sono molte, se si considera che in panchina a Firenze mancano Ruben Loftus-Cheek (identificato come alternativa di Morata) e Luka Jovic - convocati i giovani Camarda e Zeroli -, ma la gestione dei cambi desta perplessità.
LEAO OUT, GOL VIOLA - Morata ed Abraham sono tra i giocatori a spiccare negativamente a Firenze, poche iniziative degne di nota e difesa viola in completa gestione. Ci aspetta l'uscita di uno dei due e un cambio di sistema per provare a sparigliare le carte e mettere in difficoltà gli uomini di Palladino. Invece, al 73', la sorpresa: il primo a uscire è Rafael Leao. Il portoghese vive chiaramente un momento di difficoltà, ma al Franchi si impegna, lotta per recuperare qualche pallone e prova a creare offensivamente con i suoi strappi e una verticalizzazione per Pulisic che solo per un provvidenziale intervento di Ranieri non si trasforma in un probabile gol. Esce Leao, entra Noah Okafor ed è crudele il tempismo della sostituzione, perché pochi secondi dopo Gudmundsson segna il 2-1.
PULISIC: "WHY?" - Il Milan si trova nuovamente a rincorrere e il secondo cambio arriva nove minuti più tardi, ancora con una sorpresa: né Abraham, né Morata, né un giocatore più difensivo, ad uscire è l'autore dell'unica rete rossonera Christian Pulisic. Lo statunitense è probabilmente ancora una volta il più in palla dei suoi, nonostante ciò lascia il campo a Samuel Chukwueze. Stupiti e increduli i tifosi, ma pure lo stesso Pulisic che arrivato in panchina stringe la mano a tutti ma sbotta: "Why?" ripete, "Perché?" chiede a compagni e staff come evidenziato da DAZN. Neanche l'ex Chelsea e Dortmund comprende perché sia uscito lui e non un altro giocatore rossonero più in difficoltà.
LA SPIEGAZIONE DI FONSECA - Fonseca rivendica le proprie scelte, soprattutto quella che riguarda l'uscita di Leao: "Il cambio di Leao è stato una scelta mia. Volevo più profondità con Okafor in quel momento", dice a DAZN. Poi il tecnico prova a spiegare la sostituzione di Pulisic: "Avevo paura perché ha avuto un problema al flessore in settimana e l'abbiamo gestito, penso che Chukwueze è entrato bene e ha creato occasioni". Delucidazioni che non soddisfano del tutto la platea rossonera, convinta che Leao e Pulisic non potessero essere i primi a lasciare il terreno di gioco del Franchi. Critiche e perplessità, il Milan si porta dietro anche queste situazioni alla sosta.
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