Milan-Juventus: un'emozione continua
E' Coppa Italia ma l'atmosfera di un Milan-Juventus è sempre particolare. Specialmente quest'anno che la Juve è tornata a essere temibile e temuta, avversaria di una stagione per due obiettivi su tre. Arriviamo allo stadio con un po' d'anticipo nonostante un freddo più che pungente. Vogliamo, io e la mia ragazza, ritirare i biglietti offerti da Indesit (football.indesit.com) ed assaporare un evento che si respira già dall'esterno. Ci sono più juventini che milanisti in realtà, ma è tutto normale. Zero tensione, solo qualche poliziotto qua e là ma più per prevenire che per curare. Per fortuna, aggiungo. Entriamo allo stadio, abbiamo due posti al primo anello rosso. Centrali, centralissimi. Meglio di così non si può proprio. Uno spettacolo nello spettacolo, perché i 40mila di San Siro si fanno sentire. I tifosi bianconeri sono ovunque, al secondo verde la curva, ma poi sparsi in ogni settore. Anche davanti a noi. Classico, ma non importa. C'è rivalità ma soprattutto un bel rispetto per una squadra ritrovata ad alto livello dopo qualche anno di purgatorio post inferno. La partita scorre via tranquilla, piacevole, quasi vissuta direttamente visti che i metri che ci dividono dal campo sono davvero una manciata. Si sentono i giocatori urlare, i tecnici, il tocco del pallone. Si è parte dello spettacolo anche quando segna la Juve, con Caceres (che si ripeterà), o lo fa il Milan, con El Shaarawy prima e con Ibra poi. Che delusione però quando l'arbitro annulla, perché poi arriva la doccia gelata del 2-1. Ma non ci interessa il risultato. L'emozione vissuta così da vicino la porteremo con noi ugualmente. Per molto tempo.