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  • Milan, Jovic e la malattia della sorella: "Mi ha dato la carica per avere successo. Volevo vincere come lei"

    Milan, Jovic e la malattia della sorella: "Mi ha dato la carica per avere successo. Volevo vincere come lei"

    Un tuffo nel passato di Luka Jovic, attaccante del Milan che ha da poco prolungato la propria permanenza in rossonero grazie all'attivazione dell'opzione per il rinnovo. L'ex Fiorentina ha raccontato in un contenuto di Tribune Football Players alcuni retroscena legati alla malattia della sorella, sopraggiunta quando i due erano molto giovani, soffermandosi anche sulle condizioni economiche della sua famiglia durante la sua infanzia. Queste le principali dichiarazioni del serbo, autore del gol che ha regalato alla sua nazionale il pareggio in extremis contro la Slovenia:

    LA MALATTIA - "Quando avevo 9 o 10 anni mia sorella si ammalò gravemente - svela il serbo - Questo fu il momento che segnò la nostra vita. I medici scoprirono che aveva la leucemia, entrò ed uscì dall'ospedale per molto tempo. Mi amadre dovette smetter di gestire il supermecato per occuparsi di lei. Per un anno intero la nostra famiglia fu divisa. Io vivevo con mio padre e mil nonno, andando e tornando dagli allenamenti con la Stella Rossa. Mia mamma stava con mia sorella. E' stato un periodo difficile."

    LA GUARIGIONE - "Un giorno, mentre mi accompagnava a casa dall'allenamento, mio padre si fermò a prendere mio zio e mio cugino. All'inizio non capivo cosa stesse succedendo, ma poi ho capito che stavamo facendo una grande festa. Tornammo a casa e mia sorella indossava una corona di carta, come se festeggiasse il suo compleanno. Ci dissero che era guarita. E' stata una situazione incredibile".

    MOTIVAZIONI - "Quando mia sorella ha sconfitto la malattia mi ha dato la carica per avere successo. Volevo essere un vincente come lei. Il mio sogno, come quello di tutti i bambini di Batar, era giocare per la Stella Rossa, segnando nell'Eternal Derby (Stella Rossa-Partizan, ndr)".

    IL PAESE NATALE - "Sono cresciuto in un posto chiamato Batar. Quasi tutti gli abitanti del villaggio lavorano nell'agricoltura e se chiedete loro in cosa credono, vi diranno due cose: 'Lavorare sodo e sognare in grande'. [...] Mio padre aveva un supermercato, ma se aveva un anno negativo, si faceva aiutare con un prestito bancario per continuare a portarmi agli allenamenti. Mio zio lavorava in Russia, ma quando avevamo bisogno economicamente ci aiutava sempre, Le famiglie serbe sono molto speciali, unite".

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    CheTeLoDicoAFare
    CheTeLoDicoAFare

    Io vi dico che Luka Jovic se fa una bella preparazione perde qualche chilo e si presenta motivato...

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