Milan irriducibile, Inter convalescente: non sparate su Conte, ma con Del Piero ha sbagliato tutto
di Xavier Jacobelli
Direttore quotidiano.net
A giudicare dall'ondata di critiche suscitata dal 2-2 interno contro un gran bel Genoa, sembra che la Juve, unica squadra imbattuta del campionato assieme all'Udinese neocapolista solitaria, abbia inanellato la settima sconfitta cnsecutiva. Non è così.
Antonio Conte non si era mai considerato un fenomeno prima di incontrare i rossoblù, non può essere reputato uno sprovveduto perchè la zampata di Caracciolo, ha strozzato in gola allo Juventus Stadium la gioia per un successo già in cassaforte.
La verità è che, alla terza rivoluzione consecutiva in tre stagioni, la squadra bianconera è un cantiere più che mai aperto; che il nuovo allenatore deve avere il tempo di lavorare in pace; che gli errori commessi ci possono stare. Ma, rispetto al passato, quanto a spirito, grinta e organizzazione di gioco, la Juve sta già suonando un'altra musica.
La cantonata che Conte ha preso riguarda Del Piero: non si tratta così il simbolo juventino degli ultimi vent'anni, non lo si costringe ad eseguire esercizi di riscaldamento per l'intera ripresa, mandandolo in campo nei sei minuti di recupero. Tanto più che Vucinic ha pestato i piedi a Matri e il Capitano sarebbe stato tatticamente molto più utile del montenegrino.
Le ambizioni bianconere non sono affatto compromesse, mentre il campionato applaude la grande Udinese, registra l'avanzata laziale e s'inchina all'orgoglio dei campioni d'Italia. A Lecce, il Milan ha dormito nel primo tempo ed è stato svegliato da Boateng, 3 gol in 14 minuti e una carica agonistica spaventosa che ha letteralmente dato la scossa ai compagni. E meno male che il ghanese veniva dipinto in crisi: il suo unico problema era riguadagnare la migliore condizione fisica. A uno a uno, Allegri sta recuperando i titolari: ad organico completo, il Milan rimane la squadra da battere.
L'Inter, invece, è convalescente: il sofferto successo sul Chievo lo riprova. Ranieri ha bisogno di tempo per registrare una squadra sbalestrata dagli errori di mercato della società, dal tourbillon di allenatori del post Mourinho, dalla cessione mai abbastanza rimpianta di Eto'o. In gennaio arriverà Kucka dal Genoa. Entro gennaio bisognerà recuperare motivazioni, gioco e stimoli. In Champions la situazione è stata recuperata, in campionato l'operazione è più difficile. Anche perchè, dietro l'angolo c'è la scatenata Atalanta che sarebbe seconda con la Lazio se non fosse stata vittima di una macroscopica ingiustizia. Ora più che mai, l'Inter deve stringere i denti per ritrovare se stessa.