Caro Agnelli, non si tratta così Del Piero
di Xavier Jacobelli
direttore quotidiano.net
L'annuncio di Andrea Agnelli è stato a sorpresa, i suoi effetti dirompenti, la scelta di tempo sbagliata, il trattamento riservato a Del Piero ingeneroso.
E' assodato che la Juve sia rintronata dall'enorme passivo di bilancio (92 milioni di euro) accumulato in primis dalla vecchia dirigenza che, ad un certo punto, ha avuto in Blanc addirittura l'uomo Uno e Trino (presidente, amministratore delegato e direttore generale). Sebbene, pure la nuova ci abbia messo del suo nei primi quindici mesi di gestione, portando a Torino in un anno solare 26 nuovi giocatori, alcuni dei quali strapagati e sopravvalutati.
E' altrettanto vero che i 120 milioni di euro immessi nel capitale sociale sono il risultato di uno sforzo sovrumano, considerati i chiari di luna e considerato che oggi pomeriggio l'agenzia Fitch ha pure tagliato il rating di Fiat.
Ma né le dure parole di Andrea Agnelli contro i dirigenti che l'hanno preceduto né il salasso cui John Elkann si è sottoposto per ripianare i conti giustificano l'annuncio dell'addio di Del Piero in data 18 ottobre 2011, quando mancano cioè ancora sette mesi alla conclusione del campionato.
All'anima dell'anticipo. Che questa sarebbe stata l'ultima stagione bianconera del fuoriclasse di San Vendemiano era risaputo sin dal momento in cui egli aveva firmato in bianco, dopo un tira e molla societario indegno dello stile Juve.
Ma che bisogno c'era di comunicare la fine di un'era con tanto anticipo? Il Capitano è sempre il Capitano, che non giochi o che parta dalla panchina, salvo risultare sempre il più insidioso, com'è accaduto anche domenica a Verona. I suoi numeri, la sua carriera, i suoi record, il suo essere più che mai il simbolo della Juve meritavano maggiore rispetto e ben altra considerazione.
C'è lo Juventus Stadium? E' o non è la nuova casa della Juve dove, non più tardi di ieri sono state pure scattate le foto ufficiali, con Del Piero naturalmente in prima fila?
E allora, perchè non organizzare un grande evento, a fine stagione, per solennizzare il passo d'addio di un'autentica Leggenda del nostro sport? Lì'amarezza e la frustrazione dei tifosi bianconeri che stanno alluvionando la Rete, sono la dimostrazione più evidente che la Juve ha segnato il peggiore degli autogol.
E il silenzio di Alex, almeno sino a questo momento, diventa sempre più assordante