Milan-Inter a parole: derby dei proclami
Ale & Franz in curva per il tifo col sorriso: Milan e Inter studiano un progetto all'insegna del fair play in occasione del derby di domenica sera a San Siro, come scrive il Corriere della Sera, che ha intervistato Giacomo Bonaventura.
BONAVENTURA - Il centrocampista rossonero, trattato anche dai nerazzurri nello scorso mercato estivo, ha dichiarato: "Un trofeo è il mio milione. Inzaghi vuole bene ai suoi calciatori, ti butteresti nel fuoco per lui. Derby sottotono? Basta pessimismo, presto torneremo in alto. Poca voglia di faticare? Io mi sono sudato tutto, però Conte ha ragione: col lavoro si vince. Al Milan mi ha colpito il livello dei compagni, c'è la voglia di una provinciale. All'Inter ho già segnato 4 gol, un caso, ma sarebbe bellissimo ripetersi nel derby. Per la mia carriera devo ringraziare un milione di persone, ma alla fine anche me stesso".
MENEZ - Il suo compagno di squadra Jeremy Menez ha parlato a Tuttosport: "Il derby non si gioca, si vince e così ciao Inter, non ci vedono più. A Roma mi hanno abituato a lavorare con questa pressione. Mancini? Non è un problema nostro. Il più bravo di loro è Kovacic, sa giocare a pallone e ha un grande futuro. Ai nerazzurri ho segnato solo in amichevole, ora ho uno stimolo in più: mio figlio Menzo. L'uomo decisivo non sarà un giocatore, ma l'allenatore: Inzaghi ci farà vincere il derby. Il Milan di Genova può battere chiunque. Sapevamo che raggiungere la zona Champions sarebbe stato duro, ci stiamo provando con i tempi di una squadra completamente nuova".
TORRES - Sempre in casa Milan, ecco le parole di Fernando Torres a La Repubblica: "Gioco per segnare, ma non sono un divo. Non sono pentito di essere venuto in Italia, la Premier League inglese è solo venduta meglio e per questo sembra ancora più grande. Se un bambino mi chiede un autografo non esito, ma in Inghilterra ho visto adulti chiederli per rivenderli su ebay. Aragones è stato fondamentale nella mia formazione, prevedeva tutto ed è stato lui a non farmi sbandare. Mancini all'Inter? Una squadra forte deve concentrarsi su se stessa, non sul tecnico avversario che schiera 2, 3 o 4 attaccanti".
Lo stesso attaccante spagnolo ha parlato anche alla Gazzetta dello Sport: "Milan, pazienza e torni grande come l'Atletico Madrid. Fare gol è il mio lavoro, altrimenti viene un altro. Inzaghi mi dà consigli e mi dice di non preoccuparmi: 'Farai gol'. La nazionale spagnola è secondaria, ora la priorità è il Milan. Berlusconi? Mai avuto un presidente che mi spiega i movimenti".KOVACIC - La Gazzetta dello Sport ha intervistato anche il centrocampista croato dell'Inter, Mateo Kovacic: "E' un'altra Inter grazie a Mancini, un 10 come me... Se non tento la giocata, mi sgrida e mi insegna i suoi trucchi. Ora siamo più offensivi: tocchi rapidi e in verticale. Adesso dobbiamo fare una cosa sola: vincere. Palacio sta tornando: finisce 2-0 per noi".
HANDANOVIC - Invece il Corriere dello Sport ha sentito Samir Handanovic: "Ci serve il popolo Inter. Fischi giusti, ma ora aiutateci e tornate a San Siro! Il pubblico di Milano è abituato a grandi squadre e si aspetta molto, è obbligatorio tornare a puntare a obiettivi prestigiosi. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi, niente più cinema se gioca l'Inter. Con Mancini è cambiato tutto e c'è entusiasmo, ma quando le cose non funzionano non è mai colpa di uno solo. C'è poco da giudicare, è tutto in alto mare. Dopo Juve e Roma tanto equilibrio. Io ho fatto qualche parata e alcune cavolate, posso fare meglio. Del Milan temo De Jong, è piccolo ma è sempre al posto giusto nel momento giusto. Il mio contratto? Non chiedo, sentirò i progetti perché voglio vincere".
Lo stesso portiere sloveno dell'Inter ha parlato anche a La Stampa: "Ho perso abbastanza. In questi anni non si capivano bene le cose e ci siamo fatti influenzare. Mancini può trasmetterci il suo spirito vincente, parla poco ma sempre nella direzione giusta. Inzaghi è giovane, ha bisogno di fare esperienza e prendere anche degli schiaffi".VIDIC - Il difensore serbo dell'Inter, Nemanja Vidic ha dichiarato a QS: "Inter in difesa a quattro? Oh yes, so bene come si fa. Non vedo l'ora di sentire l'atmosfera del derby". Ma rischia la panchina a favore della coppia Ranocchia-Juan Jesus.
RAMI - QS ha intervistato anche il difensore rossonero Adil Rami: "Il destino del Milan è nelle nostre mani, sarà dura. L'uomo-partita? Io dico Inzaghi, ma occhio all'effetto Mancini che può disturbarci davvero. Il nostro pubblico ci darà una mano, è sempre con noi".