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    Milan-Inter è Tonali contro Barella: le anime delle due fedi di Milano

    Milan-Inter è Tonali contro Barella: le anime delle due fedi di Milano

    • Federico Albrizio
    L'EuroDerby è alle porte, mercoledì l'andata delle semifinali di Champions League e sono tante le partite all'interno di Milan-Inter. Una cruciale si gioca a centrocampo, ruol nevralgico su cui sono stati costruiti gli ultimi due scudetti conquistati dalle due formazioni milanesi. E anche nello stesso reparto sono diversi i duelli individuali e uno di questi è quello tra Sandro Tonali e Nicolò Barella: cuore e polmoni delle due squadre.





    MOTORI - Due veri e propri stacanovisti Tonali e Barella, 42 presenze stagionali il primo e 45 il secondo, due modi diversi di interpretare il ruolo di centrocampista, due parole d'ordine: intensità e dinamismo. Uno più orientato alla copertura e al primo lavoro in uscita, l'altro più votato alle incursioni e alla fase offensiva. Compiti differenti e lo si nota anche nei numeri di questa stagione: 2 gol e 9 assist complessivi per il milanista, 8 reti e 9 assist per l'interista, che in Champions ha il piede caldissimo, chiedere al Benfica che ha incassato i suoi colpi all'andata e al ritorno dei quarti di finale. Cambia il raggio d'azione tra i due, non l'attitudine aggressiva che per Pioli e Inzaghi diventa il motore in grado di far alzare i ritmi anche a compagni più improntati alla qualità palla al piede come Bennacer o Brozovic.

    ANIME - Accomunati dall'intensità, ma anche dal ruolo simbolico: nell'iconografia delle due tifoserie, rappresentano le due anime di milanismo e interismo, le due fedi della città di Milano. Tonali d'altronde il rossonero ce l'ha sulla pelle fin da bambino, da quando giocava nei Pulcini della Lombardia Uno - storica Academy del Milan - prima di passare a Piacenza e Brescia. Sandro il Milan lo ha dentro e ha lottato per prenderselo, anche quando prima di approdare alla corte di Pioli c'era stata l'occasione di trasferirsi all'Inter che aveva mosso i primi passi con il Brescia e con il suo entourage. Ha lottato anche per tenerselo dopo una prima stagione con poche soddisfazioni personali, ha abbassato le proprie pretese sull'ingaggio favorendo così il nuovo accordo tra il Diavolo e Rondinelle per l'acquisto a titolo definitivo. Da lì il riscatto personale, lo scudetto da protagonista e anche la fascia di capitano al braccio indossata per la prima volta a Empoli, a 22 anni come Franco Baresi. Quella fascia che ora tanti tifosi vorrebbero fosse stabilmente sua. Barella interista non ci è nato, legato a Cagliari e alla sua terra, ma l'Inter gli è entrata dentro e lui è entrato dentro il cuore dei tifosi nerazzurri, creando un rapporto quasi viscerale. Al punto di diventare il beniamino in cui identificarsi, anche più di un Federico Dimarco che invece ha il Biscione addosso da piccolo. Idolo e trascinatore con le sue giocate ma anche con il suo carattere acceso che lo ha portato anche a scaldarsi con qualche compagno (si veda la lite con Lukaku); qualità che, peraltro, lo hanno reso uno dei nemici più temuti e - sportivamente parlando - detestati dalla tifseria rossonera.

    PIETRE ANGOLARI - Tonali e Barella oggi, Tonali e Barella domani. Perché sono pietre angolari per i progetti rossoneri e nerazzurri. Dall'acquisto a titolo definitivo nell'estate del 2021, non ci sono stati più dubbi sul futuro del classe 2000 che è diventato un punto fermo per il futuro e a testimonianza di ciò, nel settembre del 2022, era arrivato il rinnovo fino al 2027 con aumento di ingaggio (il primo anno prendeva 1,8 milioni a stagione, poi la riduzione a 1,2 fino all'aumento a 2,5 milioni  netti a stagione): 'simbolo di determinazione e senso di appartenenza', a confermare cosa sia Tonali per il Milan. Barella qualche interessamento, specie dopo lo scudetto del 2021, lo ha avuto dall'estero, ma l'intenzione delle due parti è sempre stata chiara: andare avanti insieme, forti di quel rinnovo siglato nel novembre del 2021 che ha portato la scadenza del contratto al 2026 con un ingaggio da 5 milioni più bonus a stagione, senza escludere la possibilità di discutere un ulteriore prolungamento. Pietre angolari per Milan e Inter, ma anche l'Italia si compiace di avere a disposizione due risorse del genere. Barella è già da tempo un punto fermo per la Nazionale di Mancini, con cui ha vinto gli ultimi Europei, Tonali ha iniziato ad affacciarsi con più frequenza in Azzurro ed è destinato a trovare sempre più spazio. Un giorno saranno compagni, ma nel futuro prossimo saranno rivali: Tonali da una parte e Barella dall'altra, i due motori e le due anime di Milan e Inter.

    @Albri_Fede90

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