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  • Milan, in tanti sul mercato ma da svalutati: solo Maignan, Theo e Leao valgono 100 milioni in meno

    Milan, in tanti sul mercato ma da svalutati: solo Maignan, Theo e Leao valgono 100 milioni in meno

    • Andrea Distaso
    Il suo lavoro non è ancora cominciato, ma una delle missioni principali e più complicate che attendono il futuro direttore sportivo del Milan sarà quella di rivalutareo meglio, non svalutare eccessivamente – il parco calciatori attualmente allenato da Sergio Conceiçao. Che dal prossimo luglio sarà molto verosimilmente guidato da un tecnico diverso, ma che sarà soprattutto oggetto di una profonda rivisitazione. Alla figura che sarà chiamata ad assumere la guida dell'area sportiva – che sia Tare, Paratici o un outsider – saranno richiesti giudizi attenti e ponderati sui calciatori dai quali ripartire per avviare un nuovo ciclo e principalmente su quelli che non saranno ritenuti più adatti. Per loro, e non mancheranno i nomi pesanti, sarà fondamentale riuscire a trovare la migliore sistemazione al giusto prezzo. Perché uno degli effetti nocivi più importanti della tormentata stagione rossonera è stato proprio questo.

    I SEGRETI DI TARE: PERCHE' IL MILAN CI PENSA

    Nell'approfondimento odierno de Il Corriere della Sera, vengono affrontate le tre questioni più spinose e pesanti, perché si riferiscono ai tre calciatori più importanti presenti nell'attuale rosa. Mike Maignan, Theo Hernandez e Rafael Leao: tre casi, ognuno diverso dall'altro, da tempo sul tavolo della dirigenza del Milan e che, a breve, diventerà un tema di discussione per la figura che andrà probabilmente ad integrarsi nel gruppo composto dall'ad Giorgio Furlani, dal senior advisor di RedBird Zlatan Ibrahimovic e dal dt Geoffrey Moncada, che con ogni probabilità tornerà ad occupare il ruolo di capo dell'area scouting. Maignan, ormai da settimane in parole col club per prolungare fino al 2029 il suo contratto in scadenza nel 2026 – con relativo adeguamento dell'ingaggio a 5 milioni di euro – ha alimentato i dubbi in merito al suo futuro con una serie di prestazioni molto al di sotto dei suoi standard. Le indiscrezioni di Repubblica delle scorse ore su problematiche legate ad una condizione atletica non ottimale e il fastidio del Milan per il rosso incassato nell'agitato postpartita contro la Lazio (salterà per squalifica la prossima gara di Lecce) hanno cristallizzato la sua posizione e congelato ogni ragionamento sulla sua eventuale permanenza. Inoltre, i 70 milioni di euro che la società di via Aldo Rossi avrebbe richiesto l'estate scorsa per cederlo (Paris Saint-Germain e Bayern Monaco le squadre più interessate) oggi non sarebbero più attuali; per il Corsera, il suo valore di mercato si attesta tra i 35 e i 40 milioni dopo una stagione così complicata.

    OFFESE ALL'ARBITRO, MAIGNAN SQUALIFICATO

    Non se la passano troppo meglio il connazionale Theo Hernandez e Rafa Leao. Il primo, dopo mesi di rumors e schermaglie tra la società e il suo entourage in merito alla trattativa su un rinnovo che – dopo il blitz del suo procuratore a Milano, lo scorso dicembre – a gennaio sembrava nuovamente ben instradato (anche soltanto per mettere il Milan in una posizione di forza in caso di cessione, visto che l'attuale accordo scadrebbe tra un anno), oggi ha visto aumentare in maniera esponenziale le sue chance di salutare la compagnia. Il tentativo, concreto, del Como nell'ultima finestra di mercato è un segnale chiaro ed evidente che la fiducia nei suoi confronti è ai minimi termini. Anche per lui si ragionava nella logica di un nuovo accordo a 5 milioni di euro più bonus (per avvicinare le cifre percepite da Leao, il più pagato della rosa), ma il pessimo rendimento in campo e una condotta comportamentale non irreprensibile difficilmente gli consentiranno di ripresentarsi a Milanello la prossima estate. Il Milan vuole scongiurare in ogni modo l'ipotesi di un addio a zero nel giugno 2026 ed è disposto ad accontentarsi di un incasso ben lontano dagli 80-90 milioni di euro pretesi non più tardi di qualche mese fa: cederlo a 25-30 milioni di euro, di questi tempi, sarebbe un affarone.

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    Si arriva infine alla situazione più importante e più eclatante. Nell'estate 2023, Rafa Leao è stato eletto a simbolo e testimonial del Milan della gestione RedBird. Consumatosi l'addio di Paolo Maldini, una delle figure di riferimento nella crescita professionale ed umana del giocatore portoghese, il prolungamento fino al 2028 e l'ingaggio da top, 7 milioni di euro netti garantiti coi bonus, lo hanno posto, più di tutti, sotto i riflettori. La clausola da 150 milioni di euro ha fatto il resto, attribuendogli un nuovo status di calciatore allo stesso livello dei migliori in Europa nel suo ruolo. La resa sul campo nelle ultime due stagioni ha detto altro e la prima vera messa in discussione della sua centralità nella squadra, operata da Paulo Fonseca prima e più recentemente da Sergio Conceiçao, pone serissimi interrogativi sul futuro. Oggi, coi soldi della Champions League di questa stagione andati in polvere con l'incredibile eliminazione per mano del Feyenoord e quelli dell'anno prossimo pressoché evaporati dopo la triplice sconfitta consecutiva con Torino, Bologna e Lazio, nessuno al Milan può ritenersi incedibile. Nemmeno Leao. Per il quale le pretendenti sono decisamente calate rispetto a qualche tempo fa – resiste il Chelsea – ma soprattutto la valutazione sul mercato. Pretendere una cifra che si avvicini alla clausola è pura utopia: il Milan confida di restare su valori alti, tra i 70 e gli 80, sperando che l'effetto asta creato magari da qualche società del campionato saudita.

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    Queste le situazioni più ingombranti e con maggiore esposizione – che, malcontate, provocherebbero un danno non inferiore ai 100 milioni di euro - ma in casa Milan sono diversi i calciatori che potrebbero subire analoga sorte, ossia una cessione per rientrare delle pesanti perdite che saranno registrate a bilancio per i mancati introiti europei ma anche per finanziare la prossima campagna acquisti. Calciatori come Tomori, Thiaw, Loftus-Cheek, Musah e Chukwueze saluteranno, alle giuste condizioni, ma per poter evitare sacrifici più dolorosi (Pulisic e Reijnders su tutti) sarà necessario definire anche le situazioni dei giocatori attualmente in prestito. Da Saelemaekers a Okafor, passando per Morata e Bennacer, diventa fondamentale assicurarsi che, per i giocatori sui quali non si punterà più, vengano ceduti definitivamente alle condizioni pattuite coi club nei quali militano attualmente o, per coloro che si sono rilanciati lontano da Milano, ottimizzare al meglio un'eventuale cessione.

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    Utente CM 278975
    Utente CM 278975

    Ma perché solo il Milan senza Champions deve svendere tutti, mentre gli altri possono fare mercat...

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