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    Milanmania: derby al momento giusto, basta fischiare Donnarumma!

    Milanmania: derby al momento giusto, basta fischiare Donnarumma!

    • Carlo Pellegatti
    Senza una maledetta fine. Ancora una sconfitta, ancora cenere in bocca. Ma sempre con il Milan. Intelligente la decisione dei tifosi più caldi. Nel derby sempre con i Ragazzi, indissolubilmente con i Ragazzi! Alla fine dei novanta minuti, poi liberi tutti di protestare. Adesso serve compattezza almeno sulle tribune.

    Non sono d’accordo con i fischi a Donnarumma. Quando entra in campo è il portiere del Milan. Non mi interessa il suo conto in banca, io lo sostengo, io gli sono vicino, perché se non è tranquillo, rischia di subire gol. Allora chi perde? Il Milan! Non è stato fortunato con quella palla molle che gli è sfuggita in un momento di disgrazie, che non ha risparmiato nemmeno Gigio. Il pallone sotto le gambe è figlia del fischio che si è sentito chiaramente prima del tiro. Non scherziamo, lui è un fuoriclasse. Infatti il giovin portiere ha confermato la sua grandezza nella ripresa, nelle prese a terra e nella difficile deviazione. E’ uno dei primi errori in questi due anni da titolare. Va capito, va sostenuto.

    E’ un momento comunque sconfortante per il tifoso rossonero, che vede una squadra in totale difficoltà psicofisica. Non ricordo un momento così complicato a tutti i livelli, ma mercoledì saremo tutti lì, a San Siro, davanti alla Tv o con l’orecchio attaccato alla radiolina, per soffrire con i Ragazzi. Il derby arriva nel momento ideale. Non sono impazzito. Oggi battere una squadra di seconda fascia, impresa pur complicata per il Milan odierno, non aiuterebbe la squadra in questa fase della stagione. Lo dimostra la vittoria contro il Verona, in Coppa Italia, poi non confermata nelle due partite successive. Riuscire a passare il turno potrebbe essere la molla per un tentativo di risollevarsi da questa aurea mediocritas, in caso di sconfitta i problemi sono così gravi oggi che certo non potrebbero peggiorare.

    Fossi in Gattuso, oggi non sceglierei i giocatori da mettere in campo in base a giudizi tecnici o tattici. Guarderei negli occhi i miei Ragazzi e sceglierei i più coraggiosi, i più temerari, quelli senza paure o complessi. Tanto per intenderci, undici Gattuso. Undici leoni, come canta la Curva Sud. Tante palline del mio albero sono rossonere e non le ho messe nell’undicesimo ramo. Sono tutte in alto come il Milan.

    A prescindere. Buon Natale, vecchi cuori rossoneri!

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