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Milan, i dubbi di Fonseca: chi al posto di Theo e Reijnders? Le scelte, la gestione di Leao e Camarda punta il Napoli
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L’abbiamo sottolineato a più riprese nelle ultime 48 ore: i tifosi del club di Via Aldo Rossi, così come i vertici societari, non sono rimasti soddisfatti – per usare un eufemismo – della decisione da parte della Lega Serie A – diventata ufficiale dopo l’ultimo consiglio - di avvallare l’ordinanza del Sindaco di Bologna Matteo Lepore e far slittare l’incontro fra i felsinei e i meneghini a data da destinarsi.
UNA SOLA SICUREZZA
Chiaro come voglia criticare la scelta di un primo cittadino di tenere al sicuro, il più possibile, i propri cittadini, visti gli ingenti danni creati in settimana dall’alluvione in Emilia-Romagna, ma la sensazione è che una soluzione potesse essere comunque trovata. Così non è stato – né a porte chiuse, né la disputa in un altro impianto anche a causa delle troppo brevi tempistiche – e parlare con i se e con i ma non porta da alcuna parte: i nodi da sciogliere erano molteplici e ogni tentativo di organizzazione della sfida è risultato vano. L’unica sicurezza è che Bologna-Milan non si disputerà nella giornata di sabato 26 ottobre e sarà recuperata in un secondo momento (molto probabilmente il prossimo anno, lasciando le formazioni di Fonseca e di Italiano con un asterisco per lungo tempo).
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DUE BIG OUT
Spostandoci a un piano più strettamente d’attualità e di campo, la decisione di Lepore di non concedere lo stadio Dall’Ara e la conseguente ufficialità della Lega di rinviare la sfida porta degli strascichi importanti, specialmente per i colori rossoneri. Infatti, a causa dello slittamento del match valido per la nona giornata di Serie A, Theo Hernandez e Tijjani Reijnders, squalificati dopo le due espulsioni subite contro Fiorentina (il laterale francese) e Udinese (il centrocampista olandese), sono costretti a saltare il big match previsto martedì 29 al Meazza contro il Napoli, dovendo scontare così la loro giornata di squalifica. Saranno due assenze fondamentali per lo scacchiere dell’allenatore Paulo Fonseca, che dovrà dunque rivedere la propria idea di formazione titolare e studiare in questi giorni le soluzioni migliori per affrontare la squadra partenopea. Ma, come dicevano, in un contesto nel quale il rinvio della gara col Bologna porta problemi sotto tutti i punti di vista, almeno potrà contare su un aspetto positivo: qualche giorno in più di riposo per preparare al meglio il match di martedì.
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CHI PER THEO?
Un Milan in lieve emergenza e a cui mancherà qualche pedina in ogni reparto, in realtà. Partiamo dalla difesa: come dicevamo, l’espulsione post fischio finale inflitta a Theo Hernandez costa caro all’esterno difensivo francese che, non disputandosi Bologna-Milan, vedrà la sfida contro il Napoli dalla tribuna, dovendo scontare il suo ultimo turno di squalifica. Poche le soluzioni a disposizione di Fonseca che, come durante la partita in casa con l’Udinese, si affiderà a Filippo Terracciano per sostituire il terzino transalpino. Ma per un capitano che sarà assente, ecco che ne tornerà a disposizione un altro: trattasi di Davide Calabria che ha pienamente recuperato dalla lesione al polpaccio e può così tornare tra le rotazioni del tecnico lusitano. Il favorito sulla sua fascia di competenza rimane Emerson Royal, ma il ritorno del numero 2 rossonero è una pedina fondamentale (da utilizzare anche a sinistra, in realtà) per gestire al meglio le risorse per un rush sino alla sosta che vedrà il Milan impegnato ogni tre giorni. Motivo che porterà anche Alex Jimenez e Davide Bartesaghi a continuare a vivere l’atmosfera della Prima Squadra e a essere delle opzioni a partita in corso per Fonseca. Al centro della difesa, tutti a disposizione, con Gabbia e Tomori favoriti su Pavlovic e Thiaw per cominciare dal 1’.
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DUE SOLUZIONI AL POSTO DI REIJNDERS
E dalla difesa, spostiamoci nella zona nevralgica del campo, dove mancherà uno dei punti di riferimento (nonché uno dei migliori in questi primi due mesi di stagione) per tecnica e carisma della formazione rossonera: Tijjani Reijnders, espulso per quel fallo da ultimo uomo contro l’Udinese e che, a causa del rinvio della sfida al Bologna, dovrà sostenere i propri compagni di squadra solamente a distanza. L’olandese è uno dei leader inamovibili della squadra, come dimostra il fatto che – esordio contro il Torino alla prima giornata a parte – ha sempre cominciato dal 1’ (anche nelle quattro partite disputate con la divisa dell’Olanda in Nations League). Semplicemente essenziale per le trame di gioco rossonere, ma ora out per la prima volta in stagione. Fonseca dovrà dunque ricalibrare la squadra, dando spazio, con ogni probabilità, a Ruben Loftus-Cheek, favorito sia su Yunus Musah che sul capitano del Milan Futuro Kevin Zeroli per prendersi la mattonella e la maglia da titolare al fianco di Youssouf Fofana, per formare una mediana di maggiore sostanza e dinamismo. Un muro che dovrà mantenere l’equilibrio tattico, visto che l’assenza di Reijnders porterà a nuove soluzioni anche sulla trequarti e nel reparto offensivo.
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LEAO OPPURE OKAFOR?
Ed è qui che cominciano i reali pensieri di Fonseca. Nessuna assenza da sopperire, anzi: le ali e la trequarti godono di opzioni di alto livello in vista della sfida al Napoli. Ma, dicevamo, senza Reijnders, Pulisic verrà dirottato da numero 10 in mezzo al campo – in versione sotto punta -, dando libertà di manovra e di azione a Samu Chukwueze sulla fascia destra – il nigeriano ha dimostrato di essere in forma, entrando nell’azione del 3-1 al Club Brugge, con un ottimo assist allo stesso olandese numero 14 – e, sul versante opposto, a… Ecco, è qui che nasce il dubbio maggiore: Leao oppure Okafor? Un dualismo inaspettato, ma che, allo stato attuale dei fatti, è più veritiero che mai. Lo svizzero ha davvero cambiato marcia: è il quinto giocatore della rosa del Milan nella classifica delle occasioni create e, nelle ultime due partite giocate contro Udinese e Bruges, ha dimostrato di stare benissimo sia fisicamente che mentalmente, a differenza del suo compagno di reparto, quel ragazzo con la 10 sulle spalle che sta vivendo un periodo di crisi profonda. Leao sta vivendo un momento molto complicato, è risaputo: segna poco (un solo gol in otto partite di campionato) e non aiuta la squadra come Fonseca si aspetta. Il tecnico, con le sue coraggiose scelte, ha già dimostrato che il Milan può vincere anche senza il suo fuoriclasse. Da qui, appunto, il dubbio: bastone o carota? Nuova occasione in un big match contro il Napoli o lasciare spazio a chi sta dimostrando di avere quella fame necessaria per giocare ed essere decisivo in un club come il Milan? Una scelta che verrà presa solo a ridosso della sfida alla formazione di Conte che, intanto, le sue ali titolari (Politano e Kvaratskhelia) le ha lasciate in panchina a riposare contro il Lecce.
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CAMARDA C'E'
Dulcis in fundo, l’attacco. Alvaro Morata sarà costretto agli straordinari e a guidare il reparto offensivo contro gli azzurri. In attesa della ripresa degli allenamenti – prevista per domani, con rifinitura lunedì – ecco che lo spagnolo sarà titolare, dati i punti di domanda che restano su Tammy Abraham (trauma alla spalla destra contro l’Udinese) e Luka Jovic (assente per pubalgia). Entrambi sarebbero stati out al Dall'Ara, ma restano in ogni caso a rischio anche per il Napoli. Tutto verrà deciso lunedì, ma è chiaro che il peso dell’attacco rossonero sarà tutto sulle spalle dell’ex Real Madrid, Atletico, Chelsea e Juventus. Soluzione alternativa? Una sola: Francesco Camarda. Il classe 2008 – appena diventato il più giovane italiano a debuttare in Champions League e, quasi, il più giovane di sempre a segnare (rete annullata per fuorigioco) - sarà ancora aggregato alla Prima Squadra per l’incontro infrasettimanale e sarà l’unico vero piano B come riferimento offensivo del Milan di Fonseca. Il ragazzo ha voglia, determinazione e ha già mostrato alcuni movimenti da bomber interessanti. Calma e sangue freddo, tuttavia: Camarda si allena, attende le sue occasioni e si gode l’inizio di una carriera che il calcio italiano si augura straordinaria. Intanto sarà lì, in panchina, in un San Siro pieno e vestito a festa per le grandi occasioni. Tanti dubbi per Fonseca, poche soluzioni: il Milan si prepara al Napoli, una sfida che può essere decisiva per il prosieguo dell’annata e per le ambizioni della formazione e della società rossonera.