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    Milan-Highbridge, la trattativa entra nella fase calda: il punto e gli scenari

    Milan-Highbridge, la trattativa entra nella fase calda: il punto e gli scenari

    • Daniele Longo
    Il Milan sta giocando due partite importanti per il proprio futuro. La prima riguarda il confronto con l'Uefa e la speranza che possa esprimere un parere positivo sul voluntary agreement, anche se i segnali arrivati dall'organo amministrativo e di controllo del calcio europeo non sono certo di apertura. La seconda riguarda il fondo speculativo Elliott con il quale il club ha un debito di 354 milioni di euro da estinguere entro ottobre 2018. Fassone e Yonghong Lì hanno provato a bussare alla porta di altri enti creditizi come  Merrill Lynch e Goldman Sachs prima di trovare un'apertura significativa da Highbridge, fondo internazionale con sede ad Hong Kong e Londra e controllato da JP Morgan, banca d'affari.

    I PIANI DEL CLUB - Il debito pregresso con Elliott ammonta a 354 milioni: 123 da parte di AC Milan, 180 a Yonghong Li più tutti gli interessi che ammontano sui 50 milioni i (il tasso è dell'11,5% per i 180 milioni e del 7,7% per i 123 milioni). Il piano del Milan è quella di chiudere fin da subito i conti con il fondo presieduto da Paul Singer e spalmare il nuovo finanziamento su una base di 5 anni per una cifra  si aggira sui 400 milioni di euro: circa 250 milioni per la Rossoneri Sport, 150 per il Milan. Una partita dura che però, secondo quanto filtra dal club di Via Aldo Rossi, si sta sviluppando positivamente. La Due Diligence con Highbridge sta andando avanti e si aspettano solo i termini burocratici per arrivare alla fase di accordo definitivo. Per quanto riguarda l'aumento di capitale da 60 milioni la situazione è più fluida: Li Yognghong Li ha già versato i primi 40 milioni, ne mancano solo 20 che devono entrare nelle casse del club entro la fine dell'anno. 

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