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    Milan, nel derby contro l'Inter va bene anche un pareggio: dipende da Giroud

    Milan, nel derby contro l'Inter va bene anche un pareggio: dipende da Giroud

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Aggrappato a Giroud. Per il derby di sabato e ancora di più, se possibile, per l’esordio in Champions di tre sere più tardi contro il Newcastle, il Milan scopre di non poter rinunciare al suo centravanti di fiducia. Perché è vero che Maignan è un grandissimo portiere, promosso titolare anche nella Francia, come il suo compagno rossonero Theo Hernandez, ma per segnare i gol del successo, anche su rigore, l’unico veramente insostituibile è il numero 9 che non a caso ha già realizzato quattro reti nelle prime tre gare di campionato. Ecco perché il suo infortunio alla caviglia, la settimana scorsa in Nazionale, ha fatto scattare tutte le sirene d’allarme a Milanello e dintorni. L’immediato rientro in Italia di Giroud e poi le successive cure sembrano avere scongiurato il rischio di una sua assenza sabato, anche se qualche piccolo dubbio rimane per diversi motivi. Prima di tutto bisogna considerare il fatto, tutt’altro che trascurabile in prospettiva, che a fine mese Giroud festeggerà i suoi primi 37 anni da grande professionista, campione del mondo in campo e fuori per la sua educazione, per cui Pioli e lo staff medico sanno che non potranno spremerlo per tutte le partite della stagione. E poi, come immediata conseguenza, è giusto pensare all’appuntamento di martedì in Champions, perché un semplice affaticamento dopo il derby, o peggio una ricaduta, rischierebbero di lasciare Pioli senza un’alternativa convincente. 

    E’ vero che nell’organico, dopo il fallimento di Origi e la cessione in prestito di Colombo al Monza, la coppia Furlani-Moncada ha inserito prima Okafor e poi Jovic, ma almeno per il momento nessuno dei due garantisce lo stesso contributo realizzativo di Giroud. Il primo, infatti, non è un vero goleador ma una seconda punta, mentre il secondo è la classica scommessa della disperazione, che tra l’altro non si è ancora allenato con i nuovi compagni, perché è stato acquistato nell’ultimo giorno di mercato, dopo il fallito assalto a Taremi. Ecco perché mai come in questa ripresa del campionato il Milan si aggrappa all’esperienza e alla concretezza di Giroud i cui gol, paradossalmente ma non troppo, servirebbero di più contro il Newcastle che contro l’Inter. 

    Premesso che Pioli e nessun giocatore rossonero deve fare calcoli, con il difficile “senno di prima” i tre punti contro gli inglesi sarebbero infatti più importanti dei tre punti nel derby, perché sarebbero i primi in un girone di sei partite e non in un campionato con trentotto. Ricordare, per credere, che un anno fa all’esordio il Milan pareggiò 1-1 a Salisburgo, in rimonta dopo il gol di Okafor, e quel mancato successo alla distanza costrinse i rossoneri a soffrire fino all’ultima giornata per qualificarsi.

    Stavolta, visto che il Milan parte in terza fascia, il girone è ancora più difficile perché dopo il Newcastle ci saranno due sfide consecutive in trasferta, contro il Borussia Dortmund e il Psg. Per questi motivi sarà importante ripartire bene nel derby con Giroud e poi contare su di lui anche in Champions. E per una volta, se il francese non potesse giocare per tutti i 90’, si potrebbe ripartire bene anche con un semplice pareggio sabato, perché spezzerebbe la serie di quattro sconfitte senza aver segnato nemmeno un gol nei primi quattro derby del 2023, dimostrando così che il Milan non è inferiore all’Inter, come invece pensano molti.

    Ovviamente un successo sarebbe il massimo, perché lancerebbe i rossoneri da soli in testa alla classifica e anche per questo Giroud sarebbe la migliore garanzia in partenza, ricordando che proprio lui firmò la doppietta del sorpasso nel derby che poi lanciò i rossoneri verso l’ultimo scudetto. Un motivo in più per capire, in attesa di Okafor e Jovic, perché il Milan è così aggrappato a Giroud, sabato in campionato e martedì in Champions.

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