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Milan, Gazidis attende un segnale da Maldini: tra poteri limitati e l'avanzata di Almstadt, così l'addio è vicino
FUTURO INCERTO - Il Milan sta provando a rialzare un vaso che era andato in mille pezzi dopo l'allontanamento forzato di Zvonimir Boban. Non è scontato che questo desiderio si realizzi perché le divergenze sono rimaste inalterate. Paolo Maldini è rimasto molto vicino a quelle che erano le posizioni dell'ex Chief Football Officer rossonero sia per quanto concerne sia le valutazioni su Rangnick che quelle sulla politica di un Milan composto prevalentemente giovani. Il fallimento di Giampaolo ha tolto, però, l’innocenza a tutta l’area tecnica che ha perso la fiducia della proprietà. La sensazione che è che le strade si separeranno nel prossimo mese di luglio perché non ci sono le basi per miscelare le idee di Ivan Gazidis con quelle d Paolo Maldini e Frederic Massara.
ELLIOTT NON CACCIA MALDINI - Come spesso abbiamo ricordato, il fondo Elliott non ha alcuna intenzione di dare il benservito a Paolo Maldini. Confermerebbe anche l'attuale direttore dell'area tecnica ma con un potere decisionale decisamente più limitato rispetto a quanto visto in questa stagione. L'avanzata di Hendrik Almstadt, sodale di Ivan Gazidis, è un messaggio rivolto anche all'ex capitano rossonero. I due dirigenti si sentono con regolarità, in attesa di un faccia a faccia chiarificatore. In attesa di mettere la parola fine al caos delle ultime settimane e iniziare a programmare l'ennesima rivoluzione degli ultimi anni.