
Milan, l'identikit di Furlani per il nuovo ds: "italianità" e lavoro in team, chi resta in corsa
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NON SOLO VINCENTE - La priorità del Milan, lo ha ribadito il dirigente ex-Elliott e oggi sotto quota RedBird in società, è quella di inserire in organico la "persona giusta, nei ruoli giusti e che sia competente" focalizzandosi su questo "più che sulle tempistiche". C'è però ovviamente di più e si va ben oltre la battuta con cui l'ad ha chiuso il suo intervento ovvero che "Deve essere uno che ci faccia vincere".

L'ITALIANITA' - Un dato importantissimo per tracciare l'identikit della possibile scelta è la cosiddetta italianità, o meglio la conoscenza della nostra Serie A. A domanda diretta, infatti, Furlani ha sottolineato che sì, le competenze sono importanti, ma che la conoscenza del nostro campionato e delle sue dinamiche sarà uno dei capisaldi da cui partire: "Siamo nel contesto dell'Italia e del campionato italiano e di tutte le sue specificità: è una cosa che sarà valutata attentamente".
LAVORO IN TEAM - L'altro aspetto importantissimo nella scelta del nuovo direttore sportivo dovrà essere la capacità di lavorare in gruppo perché tutte le decisioni rimarranno di natura collegiale con la voce dell'ad che sarà quella a prendere l'ultima parola. Furlani lo ha di fatto confermato a margine della semifinale di Coppa Italia: "Non abbiamo avuto un ds tradizionale nelle ultime due stagioni, abbiamo separato il ruolo in varie persone nel club. Adesso quello che stiamo valutando è prendere un ds più tradizionale e riconsolidare quei ruoli in una persona. Rimarrà comunque un gruppo di lavoro, si lavorerà insieme con l’unico obiettivo di avere successo sul campo".
PER D'AMICO SI DEVE TRATTARE - Chi può rientrare quindi in questo identikit? Vi abbiamo raccontato di come Tony D'Amico possa essere il profilo ideale per l'attuale management, ma il direttore sportivo abruzzese ha un contratto ancora lungo con l'Atalanta e oggi ha confermato a Sky e Dazn nel prepartita della sfida contro la Lazio che quelle su di lui "rimangono solo voci" rispondendo anche con un "Sicuramente sì" alla domanda sulla permanenza a Bergamo. Una risposta dovuta e scontata dato il contratto in essere e un lavoro già iniziato in vista della prossima stagione che non lo esclude del tutto dai candidati, ma che mette in primo piano la necessità di una trattativa fra club per eventualmente liberarlo.
MANNA SULLO SFONDO - Come per D'Amico anche per Giovanni Manna, attualmente direttore sportivo del Napoli, un possibile approdo a Milano passa inevitabilmente da una trattativa con Aurelio De Laurentiis. Il contratto del ds arrivato in azzurro la scorsa estate dalla Juventus è ancora lungo, e convincere il patron partenopeo a privarsene, soprattutto dopo settimane di voci che hanno destabilizzato l'ambiente e che hanno visto protagonista perfino Antonio Conte.
TARE LIBERO SUBITO - Chi invece è libero subito è Igli Tare, che il Milan lo ha sfiorato due volte (una nel 2019 con Paolo Maldini) e una soltanto 3 settimane fa quando i colloqui con Ibrahimovic e Cardinale sembravano averlo messo in pole position. Non è italiano, ma in Italia c'è da una vita, conosce benissimo il nostro campionato sia da giocatore che da dirigente e ha saputo lavorare a stretto contratto con un osso duro come Claudio Lotito. Il mondo rossonero per lui sarebbe quasi un sogno e servirà un incontro diretto con Furlani per capire se possa essere lui la scelta giusta. La settimana che sta per iniziare sarà gioco forza fondamentale. Chi sarà il nuovo ds del Milan?
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Commenti
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È probabile che Frodo Furlani sia la vera sciagura del Milan, quindi se resterà lui, e purtroppo...