
Milan, Furlani a Dubai per impegni commerciali: nuovo ds e nuovo allenatore, quando arriva la svolta?
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Il tempo (apparentemente) stringe. Ma non sembra pensarla così il Milan, che pure nelle due settimane di sosta del campionato per fare spazio agli impegni delle nazionali non dovrebbe far registrare significativi passi in avanti nella programmazione della stagione ventura. Cercando di accelerare le scelte su due figure fondamentali come il direttore sportivo che andrà a colmare il vuoto delle ultime due annate sportive e dell'allenatore che prenderà il posto di Sergio Conceiçao. I rispettivi casting sono ancora in corso e, secondo quanto trapela da Casa Milan, nei prossimi giorni l'amministratore delegato Giorgio Furlani sarà impegnato in una serie di appuntamenti con partner commerciali a Dubai, dove il club rossonero nel 2023 ha inaugurato una sede.
PULISIC E REIJNDERS RIBALTANO IL COMO: IL REPORT DELL'ULTIMO MATCH
Almeno all'inizio di questa settimana, non sono dunque previsti in agenda incontri con potenziali candidati per ristrutturare quell'area tecnica che, a partire da luglio, rivedrà Geoffrey Moncada a capo dell'area scouting dopo l'esperienza non felicissima delle ultime due stagioni come direttore tecnico e il sempre più evidente “declassamento” di Zlatan Ibrahimovic che - dopo il blitz newyorkese di Furlani per ribadire al patron Gerry Cardinale la sua assoluta centralità in tutte le scelte societarie, anche quelle sportive – dovrà decidere il suo futuro a tinte rossonere. Una posizione più defilata, da semplice consulente di RedBird e un ruolo più da uomo immagine che da figura con voce in capitolo nelle scelte tecniche potrebbe non adattarsi su misura all'ex campione svedese. Molto meno presente, anche sotto l'aspetto mediatico, in occasione delle ultime partite del Milan.
I TIFOSI CONTINUANO A CONTESTARE, I GIOCATORI NON SALUTANO
Ibra e Cardinale avevano avviato nelle settimane passate una serie di colloqui, con Fabio Paratici prima e Igli Tare poi, per individuare il direttore sportivo che avrebbe dovuto entrare in carica a stretto giro di posta per scegliere il profilo migliore di allenatore per avviare un nuovo progetto tecnico e ragionare sulle prime mosse di mercato in vista dell'estate. Il tutto senza passare dal dirigente plenipotenziario dal quale passa ogni scelta e firma al Milan, ossia Giorgio Furlani, che ha ristabilito i rapporti di forza e ha fatto letteralmente ripartire da capo il processo di selezione del ds. L'ex Juventus Paratici, attualmente fermo per effetto della squalifica (per il caso plusvalenze) subita ai tempi della sua esperienza al Tottenham e che si esaurirà il prossimo 20 luglio, è il nome che intriga maggiormente, pur non trovando pieni consensi all'interno della società. Con Tare scivolato in fondo alla classifica di gradimento, attenzione alle candidature terze come quelle di Tony D'Amico dell'Atalanta, col quale Furlani ha già avuto un primo approccio.
NON SOLO IL DS, FURLANI PENSA AD UN ALTRO DIRIGENTE PER IL MILAN
Dalla decisione sul ds, a logica, dovrebbe poi dipendere quella dell'allenatore, che avrà il compito di riportare il Milan sulla rotta giusta dopo un'annata tremendamente complicata e nella quale, dopo gli introiti sfumati per la mancata qualificazione agli ottavi di Champions League e a quelli per la prima edizione del Mondiale per club negli Stati Uniti, rischiano di aggiungersi quelli per la partecipazione alla massima competizione europea della stagione futura. Oltre a restituire una competitività sportiva che, dall'anno dell'ultimo Scudetto (2022) in avanti, in casa rossonera non c'è più stata per la lotta per il vertice. Il Milan cerca preferibilmente un tecnico italiano, con esperienza consolidata in Serie A e in grado di rivitalizzare un organico giudicato di qualità ma che non è mai riuscito ad esprimersi con continuità secondo i suoi reali valori.
ALLEGRI O CONTE AL MILAN? COSI' NESSUNA RIVOLUZIONE
Massimiliano Allegri, al Milan già dal 2010 al gennaio 2014 (con un campionato e una Supercoppa Italiana in bacheca) è uno dei nomi maggiormente indiziati di spuntarla in una corsa della quale fanno parte altri profili e non tutti con la stessa concezione calcistica. Al tecnico livornese si aggiunge infatti, per esempio, Vincenzo Italiano, che a Bologna sta vivendo un'annata di altissimo livello che, anche dopo le partenze di Calafiori, Saelemaekers e Zirkzee e l'addio di Thiago Motta in panchina, lo vede in piena corsa per il quarto posto che vale la Champions League, Offrendo un calcio spettacolare e che ha valorizzato tantissimi dei giovani talenti sui quali ha investito il club rossoblù. Da tenere in lista anche Gian Piero Gasperini, che molto verosimilmente a giugno saluterà l'Atalanta dopo un fantastico ciclo lungo 9 anni, ma soprattutto Antonio Conte. Scartato più o meno un anno fa, per andare su profili più esotici come Lopetegui, Fonseca e ora Conceiçao, l'allenatore salentino – che è legato al Napoli fino all'estate 2027 – non è certo di continuare alla corte di De Laurentiis. E' lui il nome che metterebbe d'accordo in tanti al Milan di questi tempi ed è soprattutto l'asso nella manica che Fabio Paratici, da futuribile direttore sportivo, si giocherebbe per riaccendere l'entusiasmo.
Il tempo per decisioni così strategiche stringerebbe, perché le stagioni si iniziano a programmare tra marzo ed aprile, ma in casa rossonera, per ora, tutto procede con estrema calma.
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Almeno all'inizio di questa settimana, non sono dunque previsti in agenda incontri con potenziali candidati per ristrutturare quell'area tecnica che, a partire da luglio, rivedrà Geoffrey Moncada a capo dell'area scouting dopo l'esperienza non felicissima delle ultime due stagioni come direttore tecnico e il sempre più evidente “declassamento” di Zlatan Ibrahimovic che - dopo il blitz newyorkese di Furlani per ribadire al patron Gerry Cardinale la sua assoluta centralità in tutte le scelte societarie, anche quelle sportive – dovrà decidere il suo futuro a tinte rossonere. Una posizione più defilata, da semplice consulente di RedBird e un ruolo più da uomo immagine che da figura con voce in capitolo nelle scelte tecniche potrebbe non adattarsi su misura all'ex campione svedese. Molto meno presente, anche sotto l'aspetto mediatico, in occasione delle ultime partite del Milan.
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Ibra e Cardinale avevano avviato nelle settimane passate una serie di colloqui, con Fabio Paratici prima e Igli Tare poi, per individuare il direttore sportivo che avrebbe dovuto entrare in carica a stretto giro di posta per scegliere il profilo migliore di allenatore per avviare un nuovo progetto tecnico e ragionare sulle prime mosse di mercato in vista dell'estate. Il tutto senza passare dal dirigente plenipotenziario dal quale passa ogni scelta e firma al Milan, ossia Giorgio Furlani, che ha ristabilito i rapporti di forza e ha fatto letteralmente ripartire da capo il processo di selezione del ds. L'ex Juventus Paratici, attualmente fermo per effetto della squalifica (per il caso plusvalenze) subita ai tempi della sua esperienza al Tottenham e che si esaurirà il prossimo 20 luglio, è il nome che intriga maggiormente, pur non trovando pieni consensi all'interno della società. Con Tare scivolato in fondo alla classifica di gradimento, attenzione alle candidature terze come quelle di Tony D'Amico dell'Atalanta, col quale Furlani ha già avuto un primo approccio.
NON SOLO IL DS, FURLANI PENSA AD UN ALTRO DIRIGENTE PER IL MILAN
Dalla decisione sul ds, a logica, dovrebbe poi dipendere quella dell'allenatore, che avrà il compito di riportare il Milan sulla rotta giusta dopo un'annata tremendamente complicata e nella quale, dopo gli introiti sfumati per la mancata qualificazione agli ottavi di Champions League e a quelli per la prima edizione del Mondiale per club negli Stati Uniti, rischiano di aggiungersi quelli per la partecipazione alla massima competizione europea della stagione futura. Oltre a restituire una competitività sportiva che, dall'anno dell'ultimo Scudetto (2022) in avanti, in casa rossonera non c'è più stata per la lotta per il vertice. Il Milan cerca preferibilmente un tecnico italiano, con esperienza consolidata in Serie A e in grado di rivitalizzare un organico giudicato di qualità ma che non è mai riuscito ad esprimersi con continuità secondo i suoi reali valori.
ALLEGRI O CONTE AL MILAN? COSI' NESSUNA RIVOLUZIONE
Massimiliano Allegri, al Milan già dal 2010 al gennaio 2014 (con un campionato e una Supercoppa Italiana in bacheca) è uno dei nomi maggiormente indiziati di spuntarla in una corsa della quale fanno parte altri profili e non tutti con la stessa concezione calcistica. Al tecnico livornese si aggiunge infatti, per esempio, Vincenzo Italiano, che a Bologna sta vivendo un'annata di altissimo livello che, anche dopo le partenze di Calafiori, Saelemaekers e Zirkzee e l'addio di Thiago Motta in panchina, lo vede in piena corsa per il quarto posto che vale la Champions League, Offrendo un calcio spettacolare e che ha valorizzato tantissimi dei giovani talenti sui quali ha investito il club rossoblù. Da tenere in lista anche Gian Piero Gasperini, che molto verosimilmente a giugno saluterà l'Atalanta dopo un fantastico ciclo lungo 9 anni, ma soprattutto Antonio Conte. Scartato più o meno un anno fa, per andare su profili più esotici come Lopetegui, Fonseca e ora Conceiçao, l'allenatore salentino – che è legato al Napoli fino all'estate 2027 – non è certo di continuare alla corte di De Laurentiis. E' lui il nome che metterebbe d'accordo in tanti al Milan di questi tempi ed è soprattutto l'asso nella manica che Fabio Paratici, da futuribile direttore sportivo, si giocherebbe per riaccendere l'entusiasmo.
Il tempo per decisioni così strategiche stringerebbe, perché le stagioni si iniziano a programmare tra marzo ed aprile, ma in casa rossonera, per ora, tutto procede con estrema calma.
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Commenti
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Mai.. sono degli scappati di casa