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Milanmania: è Paquetá, ma sembra Savicevic. L'arbitro Maresca non è scarso, però...
Da sottolineare, lo abbiamo già ripetuto più volte, la validità di questo piazzamento in classifica, se teniamo conto anche dei mille problemi affrontati in queste settimane, problemi figli di infortuni a giocatori che costituivano e costituiscono l’ossatura tecnica del Milan. Viene ripetuto spesso che, quando si debba stilare giudizi sul rendimento della squadra, sempre vada considerato da quali situazioni pesanti e negative stia cercando di emergere il Club milanista.
Quindi Leonardo invita a usare spesso la parola "comprensione", nel giudicare il Milan di oggi. Contro la Roma, i rossoneri sono passati in vantaggio, grazie alla rete del “Cacciatore di Taglie" Piatek ,servito da Paquetà, bravo e coriaceo nel credere a una palla che ballava sulla riga di fondo. “Sua Maesta’” si è travestito da Savicevic, che, sempre a Roma, sempre su quella linea di fondo, il 17 settembre 1996, conquista un pallone ormai perso per regalare a Weah la rete del pareggio. Lo stesso attaccante liberiano segnerà poi il gol della vittoria dopo un dribbling ubriacante, ancora oggi nella mente dei tifosi milanisti.
Rimane poi lo sconcerto per le decisioni dell’arbitro Maresca, che, dopo essersi preso dello “scarso” dal nerazzurro Politano, poi espulso, ha confermato poi di non essere nel suo migliore momento di forma. L’arbitro di Napoli non concede un rigore per una fallo giudicato all’unanimità da punire con il tiro dal dischetto, poi non sanziona, con un secondo cartellino giallo, un intervento falloso di Pellegrini.
Quello che non è piaciuto è stato l’atteggiamento successivo, ritenuto troppo passivo , portato solo alla difesa del vantaggio, con poca pressione tecnica e psicologica a una squadra reduce da un 1-7 in Coppa Italia. Solo grazie a Donnarumma, miglior partita della sua carriera rossonera, il Milan ha rimandato prima il pareggio e ha evitato poi la sconfitta. Non credo che sia stato Gattuso a ordinare l’arretramento del baricentro, ma, in queste situazioni, emergono le carenze di personalità e di convinzione da parte del gruppo. Su questo aspetto deve lavorare Gattuso, che vede però ancora Suso e Calhanoglu lontani da una condizione sufficiente.
Senza la classe di Bonaventura, senza le geometrie di Biglia, con i due giocatori tecnici in difficoltà, è quasi scontato vedere un Milan barricarsi davanti al portiere, come successo, per lunghi tratti, anche nel secondo tempo contro il Napoli, in Coppa Italia. Questa mancanza di un atteggiamento più coraggioso è parte di un percorso di crescita della sicurezza e dell’autostima, che solo i risultati positivi possono aumentare nella testa dei giocatori. Nella sua storia, il Milan ha abituato i suoi tifosi a dominare, a regalare spettacolo, a vincere e convincere. Con il miglioramento qualitativo della rosa, con il proseguo dei risultati positivi, ottenuti contro i top club del campionato, con il tenace lavoro di Gattuso, grazie infine a una società forte, sana, ambiziosa, il Milan tornerà presto ai suoi livelli. Serve ancora un po’ di pazienza, che ,come ho già detto, è la madre di ogni scienza !