Getty Images
Milan e Leao, dall'ingaggio al doppio ricorso: le 'cose da sistemare' per il rinnovo
CASO RISARCIMENTO E DOPPIO RICORSO - Uno dei nodi fondamentali nella vicenda è un aspetto del quale in realtà il Milan è solo spettatore e non parte in causa, ossia il risarcimento da 20 milioni di euro da versare allo Sporting da cui Leao si svincolò - rescindendo unilateralmente il contratto - nel 2018 per passare al Lille, una cifra che può avere un impatto importante sulla trattativa in base all'esito della battaglia legale scaturita dal caso. E si tratta di una battaglia ancora aperta, perché quei 20 milioni non chiudono la questione e non fanno contento nessuno: né l'attaccante, né il Lille e neanche lo Sporting. Non a caso, come raccontato dai colleghi portoghesi di A Bola, si sta sviluppando un doppio ricorso su questa sanzione: entrambe le squadre hanno chiesto le motivazioni alla FIFA, il Lille punta a ribaltare la sentenza per evitare di dover pagare tale cifra, mentre lo Sporting intende rivendicare per intero quella che nel 2019 era la clausola rescissoria di Leao, ossia 45 milioni di euro. Zero, 20 o 45 milioni, tre scenari completamente diversi che possono cambiare drasticamente le carte in tavola, anche in base a chi dovrà pagarli: toccasse al giocatore stesso, che sia dal rinnovo o dalla firma con un nuovo club, Leao vorrebbe ottenere quei 16,5 milioni più interessi necessari a mettere la parola fine alla vicenda. Non si porrebbe il problema, invece, qualora fosse il Lille a occuparsi interamente del pagamento dell'eventuale sanzione.
CIFRE E DEADLINE - Il caso Sporting resta una spada di Damocle sull'intera trattativa ma non coinvolge direttamente il Milan, attivo invece per quanto riguarda l'ingaggio da concordare nel nuovo contratto. La cifra X è 7 milioni di euro, netti, che Leao vuole raggiungere con il nuovo contratto, migliorando notevolmente gli attuali 1,5 milioni. Una soglia che la società rossonera è disposta a raggiungere tra parte fissa (circa 5 milioni di euro) e bonus. Lo stipendio non appare più un ostacolo insormontabile, anche in relazione ai ricavi tra percorso Champions e, sopratttutto, eventuale qualificazione alla prossima edizione della massima competizione europea. Un altro tema annoso nella trattativa riguarda chi abbia l'ultima parola, se l'avvocato Ted Dimvula, il padre dell'attaccante (Antonio) o Jorge Mendes che lavora da dietro le quinte. "Decide Rafa" aveva sentenziato Frederic Massara e proprio la forte volontà del giocatore di rinnovare il contratto è un fattore su cui punta il Milan, con la possibilità sullo sfondo di ragionare anche su un prolungamento breve (fino al 2025, leggi QUI). Il tutto però va fatto in tempi brevi, l'auspicio del club di via Aldo Rossi sarebbe quello di risolvere il tutto il prima possibile, magari già prima del doppio euroderby, ma non è la definitiva deadline. Evidentemente, il termine ultimo non può che essere il termine del campionato. All'apertura del mercato il Diavolo dovrà sapere se ci saranno o meno margini per chiudere la pratica rinnovo, altrimenti dovrà necessariamente prendere in considerazione anche altri scenari come la cessione a un anno dalla scadenza del contratto, per non perdere il giocatore a zero. Ecco perché il Milan, ancor più del portoghese, ha fretta di 'sistemare le cose': prima dell'Inter c'è un'altra partita da vincere, quella per il rinnovo di Leao.
@Albri_Fede90