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    Milan e Italia: Cerci si gioca il futuro

    Milan e Italia: Cerci si gioca il futuro

    Il campionato si ferma e per i giocatori è tempo di pensare alle nazionali, soprattutto per chi non ci gioca da un po': è il caso di Alessio Cerci, attaccante del Milan convocato dal ct Conte per le prossime amichevoli dell'Italia. Il rossonero si prepara a indossare la maglia azzurra dopo oltre sette mesi di assenza (ultima convocazione per le gare contro Bulgaria e Inghilterra rispettivamente del 28 e del 31 marzo 2015), anche se per trovare la sua ultima presenza in campo con la Nazionale bisogna addirittura tornare a un anno fa, al 18 novembre 2014, 77 minuti senza incidere contro l'Albania. Ora è riuscito a riconquistare l'Azzurro, ma la strada che porta all'Europeo è tutt'altro che semplice: Conte ha voluto lanciare un duplice messaggio convocandolo, cioè di apertura nei suoi confronti ma allo stesso tempo di monito a quelli che al momento sono le prime scelte per una maglia (Berardi e Insigne). Le speranze europee di Alessio passano dunque inevitabilmente dalle prestazioni con il Milan da qui a fine stagione.

    ALLA RICERCA DELLA CONTINUITA' - Una gran parte di merito nel ritorno di Cerci in Nazionale spetta a Sinisa Mihajlovic: il tecnico serbo ha deciso in questo inizio di stagione di scommettere sull'esterno ex Torino, anche dopo alcune prestazioni deludenti. Forte della fiducia di compagni e società Alessio ha superato anche l'ostilità del tifo rossonero che lo ha sonoramente fischiato a più riprese ed è cresciuto di settimana in settimana fino alla partita contro la Lazio, dove è risultato decisivo nel successo del Milan: suo il cross tagliato dalla destra che ha generato il gol del vantaggio di Bertolacci, suoi gli spunti più interessanti dei rossoneri nella prima frazione di gioco. L'ultimo match contro l'Atalanta ha però riportato alla luce lo storico limite di Cerci, sottolineato più volte anche da Mihajlovic: la discontinuità. L'attaccante infatti non riesce a garantire lo stesso livello di rendimento e intensità in tutte le partite e anche nelle diverse fasi di una stessa partita, sparendo dal gioco per diversi spezzoni. Con il passaggio al 4-3-3 Cerci ha trovato la centralità nel progetto tecnico (5 partite consecutive da titolare, 8 presenze complessive) e mostrato primi segnali di crescita, ma serve un ulteriore passo avanti per dare la sterzata decisiva alla stagione.

    MERCATO DA INFIAMMARE - I prossimi mesi saranno decisivi per Cerci non solo per la Nazionale e l'Europeo ma anche per il mercato: il futuro dell'attaccante è in bilico e tutto da scrivere. Il 30 giugno scadrà il prestito e il giocatore dovrà fare ritorno all'Atletico Madrid, a meno che i Colchoneros non si accordino con il Milan per il trasferimento a titolo definitivo: al momento però è difficile che i rossoneri decidano di ingaggiarlo, a maggior ragione considerando il prossimo passaggio al 4-4-2, modulo nel quale Alessio è ancora tutto da valutare. Si sono defilate inoltre le altre pretendenti che si erano fatte avanti negli scorsi mesi, come Inter e Genoa, ma la sua situazione contrattuale potrebbe anche aprire nuove scenari: Cerci andrà in scadenza con l'Atletico Madrid nel 2017. I Colchoneros non vogliono trattenerlo e con un solo anno di contratto rimasto ed avendo già ammortato due terzi dei 15 milioni di euro spesi nell'estate 2014 per acquistarlo dal Torino l'offerta giusta per convincerli a lasciarlo partire può essere intorno ai 7-8 milioni di euro, cifra che consentirebbe alla squadra di Simeone di realizzare anche una piccola plusvalenza. Italia e mercato, nei prossimi mesi Cerci si gioca tutto per convincere il ct Conte a regalargli un posto a Euro 2016, il Milan ad acquistarlo a titolo definitivo o in alternativa un altro club a puntare su di lui.

    Federico Albrizio
    @Albri_Fede90

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