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  • Milan, dossier stadio: per Fontana 'le problematiche stanno per essere risolte', ma il PD fa muro

    Milan, dossier stadio: per Fontana 'le problematiche stanno per essere risolte', ma il PD fa muro

    • Redazione CM
    Passi in avanti, ma il traguardo è ancora lontano. Il Milan ha deciso di edificare il suo stadio su un’area nel Parco Agricolo Sud Milano, quella di San Francesco, nel Comune di San Donato, e ha tutta intenzione di concludere l'iter burocratico in tempi brevi. Questo è quello che ha fatto intendere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto a Radio Rossonera: "Il Milan è determinato nel scegliere quella sede e andare avanti nella realizzazione. Le problematiche stanno per essere risolte, possiamo dire che la cosa è messa bene, è sulla strada giusta e penso che a breve avremo l’ufficializzazione. Noi stiamo assolutamente dando la nostra collaborazione, ci rendiamo conto che per il Milan è importante la celerità per iniziare l’investimento e per realizzare uno stadio migliore per mettersi alla pari con tutti i principali club europei".

    IL FRONTE DEL NO - La Regione Lombardia intende rivoluzionare la governance dell'area sottraendola, in sintesi, alla Città Metropolitana e affidandola a un nuovo ente autonomo, ma a San Donato non sono tutti d'accordo. A metà agosto il Partito Democratico aveva detto no al progetto stadio, lamentando disagi e complessità viabilistiche, inquinamento ambientale e acustico, sicurezza pubblica, nei giorni scorso al fronte del no si è aggiunta Michela Palestra, consigliera regionale del Patto Civico ed ex presidente del Parco Sud. "Bisogna fare chiarezza, le obiezioni che hanno impedito ai club di portare avanti i vari progetti di un nuovo stadio a Milano non possono essere ignorate o aggirate semplicemente perché adesso gli stadi si fanno nei Comuni dell’hinterland. Nel caso del Milan, la struttura dovrebbe sorgere in un’area del Parco Sud che è soggetta a specifiche tutele e a doverosi vincoli. Si prevede una colata di cemento su un’area di 220.000 metri quadrati ora verde e, in origine, destinata a strutture sportive a basso impatto per il territorio. Per rendere sostenibile economicamente l’opera verrebbe annesso allo stadio anche un centro commerciale con indispensabili modifiche alla viabilità stradale, autostradale e ferroviaria e un prevedibile aumento dei volumi di traffico e di inquinamento".

    PROGETTO - Il Milan ha deciso che il nuovo impianto avrà 70mila posti. CAA Icon e Manica lavoreranno con Tim Romani, fondatore ed ex numero 1 di CAA Icon che – come anticipato nei mesi scorsi da Calcio e Finanza – ha lasciato l’azienda per diventare responsabile dello sviluppo del progetto per il Milan.
    L’impianto avrà due anelli invece dei tre di San Siro, e all’interno avrà i maxischermi più grandi d’Italia, come le grandi arene americane. Su entrambi i lati dello stadio ci saranno posti premium e hospitality, ma tutti i posti a sedere saranno più larghi rispetto a San Siro, ci saranno aree dedicate alle famiglie e l’anello superiore avrà una vista a 360 gradi. L’obiettivo del club è iniziare lavori a fine 2025 e giocare nel nuovo stadio nel 2028 o nel 2029.

    SAN SIRO FUORI DAI GIOCHI? - Sembra ormai certa la scelta di Milan e Inter di abbandonare l'area dell'attuale stadio Meazza per edificare il nuovo stadio, ma il sindaco di Milano, Beppe Sala, non vuole chiudere il dossier: "E'  chiaro che non aiuta il vincolo, ma non credo che si possa dal mio punto di vista dichiarare chiuso il dossier San Siro, vediamo. Abbiamo un procedimento aperto e bisogna capire che intenzioni hanno Milan e Inter. E' inutile che io commenti perché qualunque parola su un tema del genere è sbagliata, vedremo. In ogni caso, soprattutto finché questo procedimento è aperto e finchè le squadre non manifestano, se lo manifesteranno, non più interesse per San Siro sto zitto e aspetto".

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