Milan, cosa è successo veramente tra Fonseca e Leao e come cambia il futuro
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UN NON CASO - Sia nel post partita contro l’Udinese che in quello di ieri sera contro il Napoli Fonseca ha cercato di minimizzare la situazione di Leão parlando di un “non caso”. Paradossalmente è proprio qui il punto di rottura, almeno nei confronti del passato: per la prima volta in sei anni di Milan Rafael viene considerato un giocatore uguale agli altri e non più quello su cui appoggiarsi nelle difficoltà. Della stessa importanza di Okafor e Chukwueze. Un giocatore che può andare in panchina senza fare rumore.
I PUNTI DI ROTTURA - Premessa doverosa: non risultano litigi accesi tra Fonseca e Leão. Il dialogo tra i due, in questi mesi, è sempre stato diretto e leale. Diversi, però, sono stati i punti che hanno portato a quella che sembra un qualcosa di molto vicino alla rottura: l’indolenza mostrata nella trasferta di Parma, la panchina con la Lazio con tanto di cooling break non fatto con i compagni. Ma è stata una discussione pre Udinese sull’utilizzo di Rafa con il Portogallo, nella pausa delle nazionali di ottobre, ad aver portato a questa nuova gestione degli ultimi dieci giorni.
POSIZIONE DEL CLUB - Gran parte della tifoseria, in queste ore, si chiede da che parte sta la dirigenza in questa situazione complicata. In questo momento il club non prende una posizione in favore di Leão e Fonseca ma si augura che questa nuova gestione possa stimolare il numero 10 rossonero ad alzare l’asticella, a lavorare anche sui punti deboli del suo bagaglio tecnico. Perché un Rafa a mezzo servizio non fa bene proprio a nessuno.
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