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    Milan-de Jong: il divorzio è inevitabile

    Milan-de Jong: il divorzio è inevitabile

    Arriva la sosta e il Milan può tirare il fiato: la rincorsa verso le zone nobili della classifica procede nonostante il mezzo passo falso con l'Atalanta, pareggio che vale comunque il quinto risultato utile consecutivo, ma ha anche tolto energie fisiche e mentali alla squadra di Mihajlovic. La pausa per le nazionali sarà importante anche per lavorare con giocatori meno utilizzati ma soprattutto per valutare attentamente alcune situazioni delicate: su tutte quella di Nigel de Jong, che sabato ha collezionato la sesta panchina consecutiva in favore di un Montolivo coi cerotti e ora diventa un caso per il Milan.

    CAPITANO DIMENTICATO - L'inizio di stagione aveva fatto pensare a un altro campionato per l'olandese: prime due partite non solo da titolare, ma con la fascia di capitano a sancire la centralità nel progetto di Mihajlovic. Gli evidenti limiti in impostazione però hanno minato la sua posizione e dalla terza giornata in poi è apparso chiaro come il dualismo con Montolivo si sia risolto in favore di quest'ultimo, preferito anche quando non in condizioni ottimali: de Jong ha perso su tutta la linea il confronto con il capitano rossonero, che lo ha surclassato anche come recupera-palloni diventando il primo incontrista della Serie A. Il tecnico serbo ha provato a reinventarlo come mezzala, ma l'esperimento col Genoa è fallito ed è durato solo un tempo: da lì in poi Nigel si è visto solo in conferenza stampa, sempre più cupo nonostante i messaggi diplomatici verso compagni, allenatore e società ("Mi sento importante per il Milan", "non sono arrabbiato con Mihajlovic, rispetto le sue scelte", "cerco sempre di aiutare i compagni anche dalla panchina"). Un rapporto sempre più complicato con il Milan e ora sia giocatore che società valutano la possibilità di separarsi a gennaio.

    RINNOVO TOP, LUSSO ECCESSIVO - In estate Galliani aveva rinnovato il suo contratto in scadenza, un rinnovo da top player che alla luce del suo impiego fa storcere il naso ai tifosi: 3 milioni di euro netti a stagione fino al 2018, un lusso che il Milan non può permettersi di tenere in panchina. La questione da chiarire da qui a gennaio è se con il cambio di modulo e il passaggio al 4-4-2 ci possa essere qualche spazio in più per de Jong, anche se tutto lascia pensare che al rientro dell'infortunio sarà Bertolacci ad occupare stabilmente la casella affianco a Montolivo: in tal caso non è da escludere che il sacrificato dai rossoneri per puntare a un nuovo centrocampista possa essere proprio l'ex Manchester City, che nonostante non si giochi la nazionale (l'Olanda non si è qualificata alle fasi finali dell'Europeo) non ha alcuna intenzione di restare come riserva fino al termine della stagione.

    Lo scarso impiego però si riflette anche sul mercato e anche le molte pretendenti che volevano assicurarselo a parametro zero la scorsa estate si sono defilate, maa resta comunque in piedi l'ipotesi Premier League, campionato che il giocatore conosce bene e nel quale ha avuto il massimo rendimento, dove il Manchester United di van Gaal su tutti su tutti cerca qualche rinforzo importante in mediana. Il Milan aspetta offerte, sapendo di aver ammortizzato il cartellino dell'olandese e di poter dunque mettere a bilancio una plusvalenza che andrebbe ad aggiungersi a un risparmio di circa 15 milioni euro lordi sull'ingaggio. Il Milan e de Jong, due mesi per capire se proseguire insieme o separarsi dopo tre anni e mezzo.
    Federico Albrizio
    @Albri_Fede90

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