Milan: dal Gre-No-Li al Bee-Ma-boh?!?
Il Diavolo passerà di mano? Questa pare oramai una certezza. Come è certo un graduale disimpegno e un dimagrimento generale della struttura che fa capo al Cavaliere. Le illazioni che si rincorrono da più di un anno dovrebbero tradursi a breve in qualcosa di concreto. In sostanza un consorzio di imprenditori cinesi, dei quali una fonte attendibile dice non far parte Jack Ma, fondatore di Alibaba, pare si sia finalmente fatto avanti per acquistare la maggioranza del Milan. In effetti il nome di Ma è stato fatto da Repubblica on line, ma nessun riscontro arriva né da Fininvest né dai portavoce europei di Alibaba.
Oggi, intanto, all'assemblea dei soci verrà ufficializzato un rosso di bilancio 2015 che dovrebbe non essere dissimile dai 91 milioni del 2014. Se l'estate scorsa Silvio Berlusconi pare fosse in procinto di firmare un accordo per la cessione del 48% del club alla stratosferica cifra di 480 milioni a una cordata capitanata dall'ineffabile Bee Taechaubol, attualmente i numeri dovrebbero essere ben diversi. Probabilmente la stratosferica valutazione di un miliardo di euro per una squadra fuori dall'Europa che conta anche nella stagione 2016/2017 e con un organico in buona parte da rifondare era frutto di ottimistiche fantasie legate a fantasiose ipotesi di quotazione su una piazza asiatica. Peraltro il deal sarebbe stato chiuso dai generosi acquirenti senza arrivare alla maggioranza della società. Più che di generosità si sarebbe trattato di dabbenaggine.
Ufficialmente tutto naufragò perché Berlusconi non siglò il contratto. In realtà, quien sabe... Ipotizzando un confronto con il valore della Juventus si potrebbero fare tante riflessioni su questi numeri; la Vecchia Signora al quinto scudetto consecutivo fa gioire i propri tifosi/azionisti sul campo, ma non altrettanto in Borsa, dove la sua capitalizzazione non solo non è salita, ma è in discesa nel tempo e inchiodata da mesi a 260 milioni. Ciò significa che se i cinesi dovessero bussare alle porte di Vinovo, con una cifra vicina ai 350-400 milioni diventerebbero i padroni dello Juventus Stadium. Non festeggiano neanche in casa nerazzurra, dove i cinesi sono già seduti al tavolo delle trattative e stanno negoziando un loro ingresso con una percentuale che balla ogni giorno. L'unico dato che non viene menzionato dalla stampa sono i soldi che hanno messo sul piatto; questo molto probabilmente perché i milioni si possono contare con il pallottoliere, visto che la benamata ha un debito consolidato che supera i 400 milioni.
Oggi il Milan, che attualmente ha un debito superiore ai 250 milioni di euro, ha una necessità spasmodica di rilancio. La carenza di risultati, unita ad un monte ingaggi sontuoso e all'appannamento progressivo del brand, stanno danneggiando pesantemente la società, la proprietà e i tifosi. Per cifre probabilmente inferiori a quelle ventilate lo scorso anno potrebbe dunque passare di mano un pacchetto ben più robusto di azioni, con il progressivo disimpegno della famiglia Berlusconi. Se l'ex premier potrà conservare cariche onorifiche, la figlia Barbara, che deve dimostrare ancora le sue qualità, o il figlio Piersilvio, palesemente disinteressato, saranno del tutto esautorati da cariche societarie. E Adriano Galliani? Se davvero il Diavolo, kafkianamente, si trasformerà in Dragone, potrebbe conservare un ruolo in società, magari una sorta di traghettatore; gli appassionati rossoneri si augurano che, pur avendo le phisique du role, non sia una sorta di Caronte che trasporti le anime verso l'ultimo viaggio... Quel che è sicuro è che lo Stige, in carenza di aiuti esterni, è pronto ad inghiottire il club: questo è un evento che andrà scongiurato, al più presto e costi quel che costi.