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Milan: da punto debole a punto di forza. Gol a raffica, Pioli ha rivalutato il centrocampo
GOL E CONFERME - Se infatti la critica più grande che ha accompagnato il Milan fino alla sosta era che il centrocampo era nullo in zona gol, oggi non solo le reti stanno arrivando, ma spesso sono anche quelle decisive. Contro il Bologna i primi tre gol sono arrivati dal centrocampo (il primo in campionato per Saelemaekers e Bennacer). Col Parma Kessie a sbloccare e Calhanoglu a chiuderla, col Napoli, ancora Kessie su rigore e contro la Juventus è stato sempre il centrocampista ivoriano con il suo 2-2 a dare il via alla rimonta verso il 4-2 finale. In totale 11 dei 25 gol segnati dalla ripresa a oggi portano la firma dei centrocampisti (escludendo Rebic seppur a tratti ricopra il ruolo di esterno).
MERITO DI PIOLI - Stefano Pioli ha trovato una quadratura differente al reparto nevralgico del campo, ricollocando tutti i propri interpreti nella posizione più adatta alle proprie caratteristiche. Il passaggio al 4-2-3-1 ha infatti concesso a Kessie di esplodere tornando e forse superando il livello raggiunto all'Atalanta. Ha concesso a Bennacer più spazi per il suo gioco a due tocchi, ma ha soprattutto dato più spazio e più responsabilità ai vari Calhanoglu, Castillejo, Saelemaekers, Bonaventura e ovviamente Rebic, alternato nel ruolo di esterno e di centravanti. Un merito che va riconosciuto al tecnico italiano anche in vista dell'arrivo di Ralf Rangnick in panchina al suo posto. E quello che sta lasciando Pioli è un tesoretto che il manager tedesco non dovrà depauperare.
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