136 gol nel decennio passato nel vivaio rossonero, ben 8 in 21 presenze con la prima squadra. I numeri raccontano molto di Patrick Cutrone, divenuto in fretta un beniamino del tifo rossonero. Da quella doppietta in estate al Bayern Monaco non si è più fermato, la sua crescita è stata esponenziale. E adesso mette in difficoltà Gattuso, che domenica dovrà trovargli un posto in campo nella trasferta di Verona.

 

MEGLIO DI SILVA - La sfida di ieri ha messo in evidenza la differenza attuale tra André Silva e Cutrone. Fumoso il primo, tremendamente concreto il secondo. Il numero 63 è pronto, il ruolo di dodicesimo gli sta troppo stretto. Hanno segnato lo stesso numero di gol ma Patrick li ha distribuiti in tutte e tre le competizione.  E' palese quanto l'azzurrino sia più funzionale all'idea di calcio del tecnico rossonero: come il suo idolo Morata, sa attaccare l'area, sa cogliere le opportunità che gli sono state concesse.  Forte fisicamente, intelligente nei movimenti, pratico nelle soluzioni a rete. A Gattuso si illuminano gli occhi quando parla di lui,  perché incarna lo spirito rossonero, il senso di appartenenza che lui stesso sta cercando di inculcare nella testa dei suoi ragazzi. 

 

ESAME SUPERATO - Il ritorno all'antico, ovvero al 4-3-3, ha ridato forza e convinzione al Milan. La strada sembra finalmente tracciata, non ci saranno passi indietro verso la difesa a 3. Con questo spartito tattico Cutrone può diventare l'arma in più, la variabile impazzita in grado di cambiare la storia. Ieri ha superato l'esame da esterno sinistro nel tridente a pieni voti, ha gamba e forza per applicarsi anche in fase di non possesso. Gattuso sulle orme del suo ex allenatore Allegri, che con il cambio modulo e Mandzukic spostato alle spalle di Higuain trovò la formula vincente nella passata stagione.