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Milan, cosa c'è dietro il blitz Elliott per Piatek: la paura di Leonardo per giugno
LA PAURA DI LEO - In particolare, è stato Leonardo a convincere definitivamente tutti della bontà dell'operazione Piatek e a garantire come potesse valere la pena di fare uno sforzo da 35 milioni per il Pistolero dal Genoa: il brasiliano si è esposto, è rimasto a Milano per trattare anche durante la Supercoppa Italiana contro la Juventus, ha voluto fortemente Piatek e ha esposto la sua idea ai vertici di Elliott. Con una motivazione su tutte nei giorni di dubbi sulla cessione o meno di Higuain: pur tenendo il Pipita per altri 6 mesi, in estate Gonzalo Higuain non sarebbe mai stato riscattato per 36 milioni, il Milan così avrebbe dovuto cercare un nuovo centravanti a condizioni economiche simili e senza andare oltre quella spesa. Dove individuarlo?
SOLO PIATEK - Nessun attaccante all'altezza in circolazione al momento in vista di giugno, basti pensare agli altri nomi accostati al Diavolo: Alvaro Morata ha scelto l'Atlético, Michy Batshuayi non ha mai convinto né a gennaio, né come investimento estivo; in più all'estero nessun attaccante di primo piano o altri centravanti arrivabili non troppo avanti con l'età come da parametri del nuovo Milan imposti da Gazidis. Piatek per 35 milioni è stata una soluzione ideale, Leonardo ha forzato la mano spiegando come fosse pronto e soprattutto il migliore sul mercato, subito ma anche in vista dell'estate. Quando anche lo stesso Krzysztof sarebbe potuto costare quasi il doppio, con altri 6 mesi di gol nel curriculum al suo Genoa. E allora, via libera all'affare con incastro legato a Higuain. Il Milan ora ride, soddisfatto e innamorato di Piatek. Un'intuizione in prospettiva per evitare la paura di non trovare più un centravanti all'altezza a cifre davvero adeguate.