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  • Milan, com'è andata la prima di Gimenez? In 31 minuti è stato già tutto quello che Morata non poteva essere

    Milan, com'è andata la prima di Gimenez? In 31 minuti è stato già tutto quello che Morata non poteva essere

    • Andrea Distaso
    Ad Empoli, salvo sorprese, sarà titolare, in una sorta di prova generale del suo inserimento in pianta stabile nell'undici di partenza del nuovo Milan. A cominciare dall'attesissimo ritorno a Rotterdam, contro il “suo” Feyenoord, nel primo atto dei playoff di Champions League. Eppure sono bastati i 31 minuti che Sergio Conceiçao gli ha concesso nel suo battesimo a San Siro, da subentrante per Abraham contro la Roma, per capire quello che Santiago Gimenez potrà essere. I numeri, di per sé, non sono nulla di entusiasmante e nessuno si aspettava che lo fossero dopo un solo allenamento col gruppo, ma bastano a fotografare il tipo di calciatore che il Milan ha preso.

    JOAO FELIX SI E' GIA' PRESO SAN SIRO

    Nessun tiro in porta, ma un assist, un passaggio chiave, 14 tocchi di palla, 4 passaggi riusciti, 3 dribbling tentati, un duello su 6 vinto a terra e un duello aereo, insieme a 7 palloni persi. Scrollatosi di dosso la naturale emozione della prima volta, in attesa di una brillantezza atletica diversa e di un'intesa migliore coi compagni, il nuovo numero 7 del Milan ha dato da subito l'impressione di essere tutto ciò che è mancato negli ultimi 6 mesi: attacco sistematico della profondità, ricerca dello spazio tra i due difensori centrali avversari, sfrontatezza nel buttarsi dentro e nel provare la giocata individuale. Paradossalmente, in mezzora di Gimenez si è visto tanto di quello che da agosto a pochi giorni fa Alvaro Morata non ha mai mostrato.

    MILAN, E' GIA' PARTITA LA GIMENEZ MANIA

    In particolare, chi gli ruotava attorno aveva la possibilità di contare su un compagno di squadra che attirasse attenzioni tali da godere della possibilità di dedicarsi ai rispettivi uno contro uno e di avere un riferimento in avanti sul quale contare per risultare più efficaci e pericolosi. Non più un elemento di raccordo, come Morata è sempre stato (non solo nella sua breve avventura in rossonero), ma un finalizzatore puro da andare a cercare senza troppi fronzoli all'interno dell'area di rigore. Serviranno maggiori verifiche, test più probanti e tanto lavoro (forse la cosa più complicata per assenza di tempo) sul campo, ma al Milan sembra essere iniziata una storia diversa.

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