Scelte obbligate, o quasi. Dopo il rischioso ma fruttuoso esperimento del ribattezzato e rinnovato “4-2 fantasia” di leonardiana memoria nel successo contro l'Empoli, Sergio Conceiçao è seriamente tentato dal riproporre, a Rotterdam e contro il Feyenoord – nell'andata del playoff di Champions League – Christian Pulisic, Rafael Leao, Santiago Gimenez e Joao Felix tutti insieme appassionatamente. O forse, sarebbe il caso di dire che le possibilità alternative dell'allenatore del Milan non siano molte, complici squalifiche, infortuni ed indisponibilità varie che riducono il raggio d'azione.
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In Olanda, Conceiçao dovrà infatti fare a meno di Yunus Musah, divenuto irrinunciabile da quando il portoghese ha preso il posto di Fonseca ma reduce dall'evitabile doppio cartellino giallo di Zagabria, degli infortunati Emerson Royal, Alessandro Florenzi e Ruben Loftus-Cheek e infine di Alex Jimenez, Luka Jovic e gli ultimi arrivati Warren Bondo e Riccardo Sottil, impossibilitati ad essere inseriti nella lista Uefa per la fase ad eliminazione diretta di Champions League. Vengono a mancare quindi quei calciatori che avrebbero consentito, sull'onda di quanto visto ad Empoli nel primo tempo, di proporre una versione meno osé e più equilibrata nel 4-4-2 sul quale Conceiçao ha iniziato concretamente a lavorare dopo la roboante e rivoluzionaria campagna acquisti di gennaio.
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Dei giocatori che saranno aggregati domani alla spedizione di Rotterdam, soltanto due giocatori darebbero all'allenatore del Milan la possibilità di non presentare sin dall'inizio una versione molto offensiva della propria squadra, coi quattro nuovi tenori del reparto offensivo tutti in campo contemporaneamente. Ci riferiamo a Samuel Chukwueze, schierabile largo a destra al posto di Pulisic, col consueto slittamento dello statunitense sulla trequarti invece di Joao Felix piuttosto che sul lato sinistro (con relativa terza panchina consecutiva per Leao) col mantenimento dell'ex Chelsea nell'undici iniziale, a supporto di Gimenez, in caso di ritorno al 4-2-3-1. Nell'eventualità della conferma del 4-4-2, il nigeriano – decisivo in pieno recupero nel 3-2 in rimonta sul Parma ma poi impalpabile per non dire “dannoso” nelle successive partite contro Dinamo Zagabria ed Inter (si perde la marcatura di Zalewski, autore dell'assist per il pari di De Vrij) ed escluso del tutto da quelle contro Roma ed Empoli. L'altra idea, anch'essa al momento non caldissima, è quella che conduce all'impiego di Filippo Terracciano, che con l'avvento in panchina di Conceiçao ha collezionato appena 96' complessivi distribuiti su sei scampoli di gara.

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La necessità e la logica dicono dunque 4-4-2 coi quattro tenori tutti insieme, al netto della complicata ricerca degli equilibri anche in fase di non possesso. Ma dal punto di vista tattico sarebbe la scelta migliore contro un avversario come il Feyenoord, capace nel temibile “De Kuip” di infliggere un clamoroso 3-0 al Bayern Monaco proprio in Champions League grazie alla doppietta del grande ex Santiago Gimenez? Il rendimento casalingo della formazione di Rotterdam, considerando tutte le competizioni, recita così: 8 vittorie, 2 pari e 4 sconfitte, con 29 reti segnate e 20 subite. Nelle ultime due in casa, contro il Bayern e nel derby di campionato con lo Sparta, Hancko e compagni hanno tenuto la porta inviolata, ma contro avversari di caratura importanti come Ajax e Bayer Leverkusen sono arrivate severi ko (0-2 e 0-4) e anche contro Sparta Praga, Salisburgo in coppa (5 reti totali incassate) la tenuta difensiva del Feyenoord è stata tutt'altro che impeccabile. Talvolta si dice che la migliore forma di difesa sia l'attacco e questa volta al Milan non sembra esserci tanto spazio alle opzioni alternative.
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