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    Milan, col 4-4-2 rimpianto El Shaarawy

    Milan, col 4-4-2 rimpianto El Shaarawy

    Era arrivato con ben altre aspettative, ma secondo quanto si apprende dalla Gazzetta dello Sport, anche Mihajlovic sembra essersi piegato ai "consigli" tattici del suo presidente, desideroso - secondo la "rosea - di vedere un sistema di gioco più conforme ai calciatori a disposizione del tecnico serbo. E allora si torna al passato, ad un 4-4-2 di stampo "sacchiano", che riporta la memoria di Berlusconi a tempi sicuramente diversi da quelli attuali, ricchi di medaglie e soddisfazioni, ma tempi piuttosto lontani. Forse irripetibili. 

    Alla ricerca dell'ordine - Mihajlovic ha immediatamente ricevuto l'input ed eseguito il compito: già nella seconda frazione dell'amichevole giocata contro il Monza, la squadra rossonera si è disposta in campo col modulo sopracitato, buttando giù le prove generali per l'esame che dovrà sostenere in campionato. Forse già a partire da sabato prossimo, quando i rossoneri affronteranno la difficile trasferta di Torino, contro i granata di Giampiero Ventura. Il 4-4-2 potrebbe essere un vestito che ben si adatta al Milan e in grado di offrire maggiore copertura ad una difesa apparsa tutt'altro che impenetrabile in questo avvio di stagione. Il "modulo sicurezza" che spesso gli allenatori adottano quando intendono ristabilire l'ordine e un gioco semplice, che produca meno danni possibili. Ma a questo punto il Milan potrebbe avere qualche rammarico relativo al mercato?

    TRA CERTEZZE ED EQUIVOCI - Il rimpianto più grande risponde al nome di Stephan El Shaarawy, che in Nazionale contro l'Azerbaijan è stato schierato proprio da tornante di sinistra, risultando incontenibile e decisivo per la squadra di Antonio Conte. Il Milan non lo ha svenduto, anzi, l'offerta del Monaco (20 milioni di euro) è stata di tutto rispetto, ma col senno di poi, sarebbe potuto risultare più conveniente trattenere il giocatore di origini egiziane invece che investire fior di milioni in uomini che al momento risultano essere più equivoci tattici che vere e proprie pedine a disposizione di Mihajlovic. 

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