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Milan, chi è e come gioca Sesko: il perfetto post Giroud con una clausola variabile
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MILAN, GLI AGENTI DI SESKO SONO IN CITTA'
IL PERFETTO POST GIROUD – Sesko, allo stato attuale dei fatti, insieme al felsineo Joshua Zirkzee, è il candidato preferito, oltre che ideale, a prendere il posto, al centro dell’attacco rossonero, di Olivier Giroud. A fine stagione, il transalpino numero 9 saluterà il Milan per avviarsi verso gli Stati Uniti d’America e il campionato MLS per disputare la sua ultima tappa professionale nel calcio con la maglia dei Los Angeles FC. Serve un nuovo centravanti che sappia perfettamente andare a ricoprire l’importanza del ruolo dell’ex Arsenal e Chelsea. Quindi, perché Sesko? Punto 1: fisicità. Lo sloveno, alto 1,93m, può sostituire naturalmente la presenza aerea del francese. Sesko è maggiormente predisposto ad andare a saltare sui cross del compagno (una giocata spesso cercata da Leao). E per quanto il classe 2003 non sia ancora uno specialista del colpo di testa al pari di Giroud, si sta avvertendo un miglioramento realizzativo: soltanto nella stagione in corso sono già 4 le incornate (su un totale di 12 reti in campionato).
NON SOLO FISICO, C’E’ BEN ALTRO – Ma la fisicità, la presenza fisica non è l’unico tema da sviscerare nel gioco di un giocatore che ha come idolo Ibrahimovic (che ha già dato il suo benestare alla possibile operazione rossonera). Lo sloveno è un attaccante moderno, è molto rapido e veloce, sia nel gioco di gambe che nell’allungo, è un centravanti dinamico che può portare maggior intensità, maggior aggressività nel pressing (come la scuola Red Bull insegna) offensivo. Lo sloveno viene incontro e crea spazio alle sue spalle, rifinisce, sa mandare in porta i compagni con i filtranti o dialogare con loro con triangoli stretti e tecnici, ma va anche spesso in profondità, sfruttando tutto il campo a disposizione, e davanti al portiere sbaglia di rado. Poi ci sono gli strappi in velocità, una verticalità innata che permetterebbe all’intensità del Milan di aumentare sensibilmente. Per la sua altezza, Sesko è un centravanti agile, longilineo, un’unione importante tra fisico e una velocità fuori dal comune per un calciatore della sua stazza (non a caso, i paragoni con Haaland si sprecano). Lo sloveno è quel prototipo di attaccante che il calcio moderno ricerca e che un big club, per ritenersi tale, deve avere a disposizione. Ha una capacità di giocare in spazi grandi così come in quelli piccoli e di allargare gli spazi per giocarci in maniera magistrale. D’altronde, a Sesko non manca nemmeno la tecnica, la giocata sensazionale, il gol incredibile. Non ci credete? Facciamo parlare dichiarazioni e immagini.
TRA LE PAROLE DEL CT E QUEL GOL ‘ALLA TOTTI O ALLA VAN BASTEN’ - Il ct della Slovenia Matjaz Kek (suo mentore e tecnico che l’ha fatto debuttare a 18 anni in Nazionale, di cui è il marcatore più giovane di sempre) ha parlato così a La Gazzetta dello Sport: “Parliamo di un centravanti forte fisicamente, ma forte forte. E sta facendo grandi progressi anche dal punto di vista tecnico, mese dopo mese. A Lipsia è cresciuto in modo esponenziale diventando più maturo nelle scelte di gioco. Benjamin è uno di quegli attaccanti che rappresentato una minaccia costante per gli avversari, indipendentemente dalla squadra in cui gioca. Prima o seconda punta? Per me eccelle in entrambi i casi, è un lavoratore ambizioso. A Lipsia, così come in nazionale, ha alzato parecchio il livello. E se la sta cavando alla grande. Nonostante abbia 21 anni ha la maturità di un trentenne”. Frasi importanti che sottolineano la classe che questo giocatore possiede. Ma la qualità era cosa nota per Sesko, basta ricordarsi quella rete siglata con la casacca della Nazionale slovena contro la Svezia: un tiro al volo di sinistro che fuori dall’Italia ha ricordato quello di Marco Van Basten nella finale di Euro ‘88 contro l’Unione Sovietica, ma che ricorda anche quello di Francesco Totti contro la Sampdoria. Non male, va riconosciuto.
COSA MANCA – Ma manca qualcosa a questo giovane talento? Certo, come a tutti d’altronde. Sesko rischia, in qualche occasione, di diventare macchinoso, di sbagliare passaggi elementari o perdere palloni in modo semplici per mancanza di concentrazione. Nonostante la stazza imponente, non ha una grande protezione della palla e gli quella cattiveria robotica, ‘Haalandesca’ (passateci il termine) del vero centravanti da 30 marcature a stagione, evento che ancora, infatti, nel grande calcio, non è ancora avvenuto. C’è da migliorare quel fiuto del gol che, in ogni caso, sembra essere innato.This goal from Benjamin Šeško (20) vs Sweden just gets better and better! pic.twitter.com/mHVLHxjlOB
— EuroFoot (@eurofootcom) September 15, 2023
CARRIERA – Ma dove arriva Sesko? Il classe 2003 è cresciuto in un paesino sloveno di duemila abitanti, Radece, figlio del portiere della squadra locale. Un talento precoce: con l’under-15 del Krsko – cittadina nell’est della Slovenia vicino al confine con la Croazia dove si è trasferito da solo, da adolescente – ha segnato 59 gol in 23 partite. Poco dopo su di lui sono arrivati gli occhi e le mani del progetto Red Bull, che lo ha portato in Austria quando aveva ancora 16 anni, inizialmente nella seconda squadra di Salisburgo, il Liefering, dopo essere cresciuto tra le giovanili del Domzale (come Handanovic) e del Krsko. In Austria debutta, ma è la stagione 2021/22 che lo fa conoscere al grande pubblico. A Salisburgo totalizza 11 reti in 37 presenze complessive, prima di volare (l’estate scorsa) per quasi 24 milioni di euro al Lipsia, percorso naturale nel mondo RedBull. In Germania le sensazioni su di lui rimangono positive, tanto da attirare l’interesse di numerosi top club europei, tra cui il Milan. Ma non sarà semplice portarlo a Milano.
COSTO E VALUTAZIONE - Sesko è legato alla formazione tedesca fino al 30 giugno 2028 e viene considerato dagli addetti ai lavori come uno dei centravanti più promettenti nel panorama europeo (lo cercano anche Arsenal, Manchester City e Liverpool), ma è la clausola rescissoria fissata dal Lipsia a preoccupare: negli ultimi mesi, il calciatore sloveno ha visto crescere da 50 milioni a 65 il prezzo da pagare per costringere il Lipsia a liberarlo senza poter opporre resistenza, ma il valore può salire fino ad un massimo di 75 milioni di euro. Ma perché? L’importo della clausola stessa non è fisso, ma variabile e viene determinata e innalzata come valore a seconda del minutaggio, dei gol e degli assist realizzati, un fattore che può cambiare notevolmente i parametri dell'eventuale affare con qualunque società, Milan compreso.