Calciomercato.com

  • Getty Images
    Milan, caso Maignan: cosa rischia l'Udinese

    Milan, caso Maignan: cosa rischia l'Udinese

    • Gabriele Stragapede
    L’ennesimo orrendo episodio di razzismo ha colpito il calcio italiano. La triste vicende risale alla serata di ieri. Durante la sfida, valida per la 21ª giornata di Serie A, tra Udinese e Milan, il portiere rossonero Mike Maignan, dopo aver ricevuto i primi insulti razzisti da parte di un gruppo di tifosi friulani, si è avvicinato al direttore di gara Fabio Maresca per segnalare il suo totale e completo disappunto, oltre alla sua volontà di non voler continuare a disputare la partita. L’arbitro ha prima ordinato l'annuncio per dissuadere i sostenitori friulani a proseguire, ma, in seguito a nuovi insulti di stampo razzista, è arrivata la decisione di Maignan di abbandonare il campo, spingendo Maresca a fermare la partita. Il portiere ha fatto poi ritorno sul rettangolo verde di gioco, insieme al resto della squadra che, per la cronaca, ha trionfato per 3-2 sull’Udinese. La domanda da farsi è ora una: cosa rischia la società friulana?

    PROCEDURA – Ripartiamo da ieri sera. Come ampiamente riportato da La Gazzetta dello Sport, sino a questo momento, la procedura è stata seguita alla lettera. L’art. 62 delle Noif prevede l’interruzione in maniera temporanea della gara a opera del direttore di gara e dispone che l’annuncio al pubblico venga dato a gioco fermo (con i giocatori al centro del campo). In caso di prolungato ambiente ostile al proseguimento della partita, l’arbitro ha il diritto e dovere di ordinare alle squadre di tornare negli spogliatoi per non oltre 45 minuti. Se il tempo fosse superiore, l’arbitro dichiarerà terminata la gara, riferendo nel proprio rapporto i fatti verificatisi, così che gli Organi di Giustizia Sportiva possano adottare le sanzioni previste dal regolamento. A Udine, dunque. Tutto è stato eseguito alla perfezione, anche grazie alla fermezza di Mike Maignan nel non sopportare oltre tali episodi.

    COSA RISCHIA – Da questo momento in poi, infatti, sarà il Giudice sportivo Gerardo Mastrandrea, che avrà in mano il referto arbitrale e il rapporto degli ispettori della Procura (pronti, quella di Udine, ad aprire un fascicolo sulla vicenda), a prendere le dovute decisioni. Il Giudice potrà sanzionare l’Udinese e la sua tifoseria – chiudendone la Curva per x giornate – oppure potrà passare il caso alla Procura Federale. In tal caso, sarà il procuratore capo Chiné ad acquisire testimonianze e immagini per poi definire le sanzioni, secondo quanto previsto dall’art. 28 del Codice di giustizia sportiva. Le sanzioni, in base alla gravità degli episodi, vanno dalla chiusura di uno o più settori per una o più gare (punizione necessaria in caso non venissero identificati i responsabili), la sconfitta a tavolino, le porte chiuse per una o più giornate, la squalifica del campo fino a un massimo di due anni, ma pure penalizzazioni di punti, esclusione dal campionato e non ammissione ad altre competizioni. In ogni caso, la società Udinese ha già informato le autorità della sua piena e totale collaborazione.

    Altre Notizie